Interviene sull’operazione che ha visto coinvolto anche il sindaco di Sant’Agapito sui migranti il Partito Comunista dei Lavoratori di Isernia. «L’operazione “Welcome to Italy” condotta dalla Procura di Cassino ha coinvolto anche il sindaco di Sant’Agapito, esponente della destra locale e già candidato alle regionali a sostegno della Giunta Toma con presenza leghista; l’accusa è di aver favorito una cooperativa nell’appalto del servizio di accoglienza di minori migranti, in cambio di assunzioni di propri familiari. Un’inchiesta che si estende a più province, per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, estorsione, truffa allo stato ed enti pubblici, frode nelle pubbliche forniture, abuso d’ufficio, malversazione e fatture false. Tutto sulla pelle dei migranti ed a vantaggio di sfruttatori e speculatori, italianissimi e di pura razza ariana. In particolare ci pare alquanto paradossale la posizione del suddetto sindaco di Sant’Agapito, nonché consigliere provinciale di Isernia. Quale consigliere provinciale è tra i più accaniti oppositori alla nostra proposta di stabilizzazione degli operai ex precari cantonieri presso la Provincia, mostrandosi altamente timorato – a sproposito – di immaginifiche “illegalità”, laddove la nostra piattaforma rivendicativa è del tutto conforme ai requisiti normativi e finanziari, come abbiamo ampiamente e pubblicamente dimostrato. Quale sindaco di Sant’Agapito, invece, nessun timore avrebbe avuto nel compiere i discutibili atti amministrativi di cui è accusato dalla Procura e dalla Guardia di Finanza di Cassino: appalto “pilotato” verso una cooperativa in cambio dell’assunzione di propri familiari, in un cotesto in cui opera un’associazione per delinquere. Sul piano giudiziario sarà la magistratura a definire l’esito delle indagini e v’è l’innocenza giudiziaria sino a prova a contraria. Ma a parte la nostra osservazione politica sull’operato paradossale del sindaco-consigliere provinciale suddetto, sul piano sociale questa ennesima vicenda di mala gestio dell’accoglienza ci deve far riflettere su aspetti ancora più rilevanti: il sistema del mercato trasforma persino l’accoglienza umanitaria di minori in sfruttamento e profitto, attraverso la privatizzazione del servizio: per i migranti luoghi fatiscenti, ambienti sporchi, cibo scadente, per gli imprenditori sfruttatori, italiani di pura razza ariana, auto di lusso e vita di lusso. Tutto a danno dei fondi pubblici e sulla pelle dei migranti, nel mentre chiediamo al Prefetto di Isernia quali attività abbia svolto per prevenire o per controllare tali enormi misfatti. Sicché appaiono a dir poco demenziali, oltre che false e fuorvianti le “reazioni” dei tre parlamentari leghisti che nel commentare questa vicenda, si sono scagliati “contro i migranti”, anziché contro gli speculatori italianissimi della falsa accoglienza privatizzata, anziché e contro i politici di destra loro alleati sovranisti, coinvolti nella vicenda. Non a caso tutta l’operazione mediatica e politica di Salvini è stata quella di smantellare ogni tentativo di buona gestione dell’accoglienza (vedi il caso dell’attacco ignobile al sindaco di Riace). La gestione pubblica e sotto controllo sociale, trasparente e ottimale dell’accoglienza, senza privatizzazioni e far west, che noi stiamo proponendo anche nel Molise, sarebbe infatti di ostacolo alla falsa propaganda delle camicie brune salviniane e dello sparuto ciarpame neofascista. D’altro lato i fascio leghisti, da storici e rozzi servi del potere, istigano all’odio contro i migranti e alla guerra tra poveri, proprio per fuorviare le masse, per salvare e coprire i veri responsabili della crisi e dei veri mali sociali: la minoranza di capitalisti, banchieri, faccendieri che sfruttano il resto della società, e il loro sistema ingiusto che semina solo miseria e violenze. Il nostro compito è esattamente opposto: unire ciò che il capitale divide, unire tutti i lavoratori italiani e migranti nella lotta per una società più giusta, perché la società non si divide tra bianchi e neri, ma solo tra sfruttati e sfruttatori».