Vibac, “si apra un tavolo di confronto con il Ministero per bloccare i licenziamenti”
La richiesta dei sindacati e dei lavoratori nel corso dell’incontro che si è tenuto in Comune a Termoli con il sindaco Roberti, il senatore Della Porta e il presidente del Cosib Di Pardo. “Ci sono voci che parlano della volontà dell’azienda di delocalizzare la produzione in Serbia”
La richiesta è quella di un tavolo di confronto al Ministero per bloccare nel più breve tempo possibile la procedura di licenziamento collettivo che è stata avviata dalla Vibac di Termoli. E’ quanto ribadito nel corso dell’incontro che si è tenuto nella serata di ieri, giovedì 9 marzo, presso il Comune di Termoli alla presenza del sindaco, Francesco Roberti, del senatore Costanzo Della Porta, del presidente del Cosib, Roberto Di Pardo, dei lavoratori e dei sindacati dello stabilimento.
“Siamo contro i licenziamenti – ha affermato Tarantino della Fiom – ed è grave che a questo confronto non ci sia il presidente della Regione Donato Toma perché la Vibac è una società in crisi e noi chiediamo un tavolo di confronto con il Ministero”.
Dello stesso avviso anche il sindaco Roberti. “E’ una vertenza che va spostata sul tavolo nazionale. C’è grande preoccupazione per le famiglie che vengono messe fuori dalla porta e la Vibac ha dimostrazione di cambiare le carte in tavola perché prima aveva richiesto la cassa integrazione per dei lavori di sistemazione degli impianti e adesso, invece, avvia le procedure per chiudere lo stabilimento. Verificheremo se tutto è stato fatto visto che c’è una voce che mormora che tutto il gruppo Vibac abbia intenzione di spostarsi e delocalizzare la produzione nella vicina Serbia”.
Attonito e basito anche il presidente del Cosib, Roberto Di Pardo, “Abbiamo sempre cercato di essere vicini all’impresa per metterci a disposizione e verificare i margini per riprendere la produzione”, mentre il senatore Della Porta ha annunciato la sua intenzione di farsi promotore nel più breve tempo possibile di un tavolo di confronto al Ministero.
“I tempi non sono lunghi visto che si va avanti da 15 mesi e i lavoratori non stanno percependo lo stipendio. Dobbiamo muoverci velocemente”.