Vibac, lavoratori sul piede di guerra: pronto lo sciopero davanti allo stabilimento
La decisione assunta dopo l’assemblea con Rsu e sindacati. “Ci sentiamo presi in giro da chi promette 1,5milioni di investimenti e poi mette sotto pressione i propri dipendenti per costringerli a rinunciare a una fetta consistente della retribuzione per tre anni”
Da un lato la disponibilità “alla firma della cassa integrazione ordinaria a patto che l’azienda si impegni ad anticipare le spettanze dovute a tale titolo”.
E dall’altro lato “la richiesta di sospensione di tutta la contrattazione di secondo livello per il triennio 2022/2024” con la delegazione sindacale che “si rende disponibile a sottoscrivere un accordo che proroghi quelli esistenti per l’anno 2022, così come già fatto per gli anni 2019, 2020 e 2021”.
E’ quanto venuto fuori dall’assemblea di oggi, 7 marzo, assieme ai lavoratori della Vibac. “La Vibac – affermano le segreterie e le RSU Filctem CGIL, Femca CISL, Uiltec UIL e Failc Confail – incurante dei segnali di allarme dei dipendenti, prosegue con la cassa integrazione guadagni ordinaria per 13 settimane, senza chiarire nulla sul proprio futuro e sugli investimenti per rendere competitivo il sito produttivo di Termoli.
I rappresentanti dell’azienda, nell’incontro di lunedì scorso, hanno manifestato la loro assoluta inconsapevolezza sugli interventi da fare a Termoli, per superare i problemi di inefficienza produttiva e sicurezza degli impianti segnalati dalla proprietà, nella discussione per l’apertura della Cassa Integrazione Guadagni.
Ci sentiamo presi in giro da chi promette 1,5 milioni di euro di investimenti e poi mette sotto pressione i propri dipendenti per costringerli a rinunciare ad una fetta consistente della retribuzione per tre anni. A conti fatti, ottenendo molto di più degli 1,5 milioni di euro!
• Forse la Vibac vuole fare gli investimenti con i soldi dei dipendenti?
• Forse la Vibac non sta più pensando al futuro dello stabilimento di Termoli?
• O magari è il caso che qualche istituzione del Molise si preoccupi di portare ad un tavolo di trattative l’azienda?
Certo è che bisognerà necessariamente provvedere alla sostituzione delle caldaie e al revamping degli impianti, se si vuole che la Vibac di Termoli torni ad essere competitiva!
Pertanto, alla luce anche delle decisioni dell’ultima assemblea dei lavoratori, venerdì 11 marzo comincia lo sciopero di due ore giornaliere per ogni turno di lavoro.
Venerdì 11 marzo tutti i lavoratori saranno in presidio davanti allo stabilimento Vibac, dalle ore 12.00 alle ore 14.00.
Le OO.SS firmatarie del presente comunicato, invitano la Vibac ad allargare il futuro tavolo delle trattative alle istituzioni preposte del Molise per arrivare tutti insieme ad una soluzione condivisa di questa vertenza e allo stesso tempo invitano le istituzioni a contattare la proprietà per decidere del destino di 200 famiglie Molisane!
Evitiamo le chiusure per finta della Vibac, così come già successo nel 2013 dove, per fare cassa, la Vibac ha chiuso e riaperto nel giro di poche settimane, dopo aver ottenuto una riduzione di stipendio per tutti i dipendenti di circa 4mila euro all’anno”.