Viadotto Sente-Longo, depositate decine di tessere elettorali per protesta

Manifestazione silenziosa degli abitanti di Castiglione Messer Marino sul tratto stradale al confine tra Abruzzo e Molise chiuso da 4 anni per denunciare l’abbandono delle zone interne

Alcune decine di elettori hanno messo in atto, oggi, la protesta per reclamare “i diritti che la classe politica continua a calpestare da anni, a scapito di chi ha deciso di vivere nelle zone più svantaggiate del Paese”. Altrettante tessere elettorali sono state depositate sul viadotto ‘Sente-Longo’, chiuso da 4 anni, per denunciare l’abbandono delle zone interne della provincia di Chieti.

Una protesta silenziosa quella degli abitanti di Castiglione Messer Marino, centro dell’entroterra abruzzese al confine con il Molise, contro le mancate promesse della politica e per rivendicare il diritto ad esistere dei territori montani. Il 18 settembre del 2018 il viadotto, uno dei più alti d’Europa (185 metri dal suolo e 1,2 km di lunghezza), fu chiuso a seguito dei controlli scattati post crollo ponte Morandi, a Genova.

Un colpo mortale per i centri interni di Abruzzo e Molise che, fino ad allora, condividevano, autosostenendosi, attività artigianali, commerciali e sanità. Da allora, non sono mancate le assicurazioni di far passare nuovamente alla gestione Anas la ex statale 85, l’arteria che comprende il ‘Sente-Longo’, e reperire i 30-40 mln di euro necessari per consolidare le campate del viadotto. Nei fatti, però, tutto è fermo.