Venerdì Santo, coro ridotto e senza prove ma il “Teco Vorrei” resta
Il Maestro Antonio Colasurdo: “Stiamo raccogliendo le adesioni dei cantori per il 15 aprile. Il loro numero potrebbe ridursi in modo significativo. Nonostante i due anni di stop e le regole più stringenti, l’emozione è sempre la stessa”
di Antonio Di Monaco
Il Coro che accompagna la processione del Venerdì Santo a Campobasso, dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia, tornerà ad abbracciare e commuovere l’intera comunità con lo struggente e coinvolgente canto del “Teco Vorrei”. Nei giorni scorsi si sono susseguiti tavoli tecnici e incontri istituzionali per permettere lo svolgimento del rito in piena sicurezza definendo alcune regole da anti-contagio in vista del prossimo 15 aprile. “In questi giorni stiamo raccogliendo le adesioni al Coro che, oltre a non aver potuto provare – ha ricordato il maestro, Antonio Colasurdo – potrebbe essere ridotto in modo significativo per quanto riguarda i suoi componenti per la processione. Chi parteciperà dovrà avere il green pass rafforzato e indossare la mascherina e lasciare il proprio nominativo al mercato coperto in via Monforte. Nonostante questo, le sensazioni dopo due anni di fermo sono quelle di sempre che si addicono ad una tradizione che non ha eguali – ha concluso il maestro – ed è sentita in modo speciale da tutti i campobassani”.