Campobasso. I suoi precedenti per truffa non hanno condizionato il giudice che, sulla base degli elementi probatori emersi nel dibattimento, in questo caso, la ha assolta. A giudizio c?era una trentaseienne, V. C. ( queste le sue iniziali) che doveva rispondere dell?accusa di aver messo a segno un raggiro tramite una pagina Facebook dedicata alle vendite on line. In particolare, secondo l?accusa, nell?aprile del 2013, mentre si trovava a Milano, V.C. aveva messo in vendita su Facebook un cellulare ed un tablet. I prodotti erano stati, poi, acquistati per 400 euro che l?acquirente aveva regolarmente versato senza per? veder mai arrivare nulla. Di qui la denuncia nei confronti di V.C. che, tra l?altro, ha precedenti proprio per episodi simili. Stamattina per? l?imputata, difesa dall?avvocato Roberto Sallustio, ? stata assolta per non aver commesso il fatto. Secondo l?avvocato Sallustio, quello compiuto dalla trentaseienne in questo caso sarebbe da considerarsi pi? come un illecito civile che penale per due ordini di motivi ; da un lato, vista la natura del bene messo in vendita, infatti, non c?? la certezza che l?imputata non lo avesse in disponibilit? ( cosa di cui aveva anche dato prova all?acquirente) e, di conseguenza, mancavano i presupposti (?artifici e raggiri?) affinch? si concretizzasse il reato di truffa, dall?altro l?imputata non si era nascosta n? aveva mai tentato di occultare la propria identit? ma, anzi aveva fornito all?acquirente il numero di una carta prepagata a lei intestata sulla quale effettuare i pagamenti rispondendo personalmente alle chiamate di questi confermando, in tal modo, di essere l?effettiva venditrice. Pertanto, non essendovi induzione in errore sulla concreta esistenza degli elementi essenziali del rapporto che indussero alla conclusione del contratto il Giudice, dott. Giampiero Scarlato, condividendo la tesi della difesa dell?avvocato Sallustio, ha deciso per l? assoluzione di V.C. dal reato di truffa per non aver commesso il fatto.