REDAZIONE
“L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai
togliere il segnalibro della memoria”. Lo scriveva Primo Levi, nel suo
capolavoro memorialistico “Se questo è un uomo”.
L’Istituto comprensivo “Don Giulio Testa” di Venafro non deve e non vuole
dimenticare uno dei peggiori crimini contro l’umanità. Molte le iniziative
didattiche a sostegno della Giornata della Memoria che hanno coinvolto sia la
scuola primaria, che quella secondaria. Domani e dopodomani, rispettivamente
giovedì 31 gennaio , le classi 5° e venerdì 1 febbraio, le classi 4°
parteciperanno a un seminario sulla Shoah e il suo significato.
Una iniziativa sostenuta dal dirigente scolastico prof. Marco Viti , dalla preside
Scarabeo e dal.la scrittrice Fiora Luzzatto d’intesa con i docenti.
Gli alunni delle classi 4° e 5°, nei giorni scorsi, hanno avuto il piacere di
accogliere la testimonianza di una superstite che, nel corso della sua infanzia,
ha vissuto la terribile esperienza delle persecuzioni antisemite: Fiora Luzzatto,
ebrea per parte di padre.
La scrittrice, durante l’incontro, ha spiegato come è nato e si è sviluppato
l’antisemitismo nel corso dei secoli, e ha anche raccontato come la sua famiglia
fu colpita dalle leggi razziali.
Gli alunni a loro volta hanno partecipato in prima persona, mostrando e
commentando i contrassegni dalle vittime dei lager: non solo ebrei, ma anche
rom, testimoni di Geova, omosessuali, disabili, oppositori politici.
“Con degli interlocutori così giovani – commenta la scrittrice – non è facile
raccontare in modo sincero l’orrore dello sterminio; occorre soprattutto
sottolineare in quali modi tutti noi possiamo e dobbiamo contribuire alla lotta
contro il razzismo, di ieri e di oggi. Come si piange nel vedere le immagini di
Auschwitz ai tempi del nazismo, così si piange nel vedere i migranti morti nel
Mediterraneo”.
Momento emozionante è stata la partecipazione degli alunni nell’esecuzione di
un canto ebraico.
Gli alunni dell’Istituto Testa hanno recitato, con commovente sensibilità, alcune
poesie e preghiere scritte dai migranti africani. C’è stata una conclusione di
speranza: recitando in coro l’articolo 3 della nostra Costituzione, gli alunni e i
loro insegnanti si sono impegnati a far sì che si realizzi, col contributo di tutti, il
dettato costituzionale dell’uguaglianza di tutti i cittadini senza distinzione
alcuna.