Venafrani contrariati per l’impoverimento del SS Rosario, la testimonianza di una paziente

Da una paziente di Venafro, decisamente contrariata per quanto continua ad accadere al SS Rosario : “Professionalità e gentilezza sono per fortuna i segni caratteristici alla fisioterapia del SS Rosario di Venafro di cui sto fruendo in questi giorni da esterna, ma a giorni il personale scenderà di numero con ovvie ripercussioni sulle prestazioni all’utenza. Perché prosegue questo inarrestabile impoverimento dell’offerta al nosocomio venafrano, oggi ridotto decisamente ai minimi storici quando invece nel recente passato era il fiore all’occhiello della sanità pubblica nel Molise dell’ovest ? La stessa struttura ospedaliera, data la sua posizione geografica e grazie alle professionalità che vi operavano ed ai servizi che offriva, era anche capace sino a pochi anni addietro d’incamerare consistenti entrate finanziarie extraregionali grazie a prestazioni rese a soggetti non molisani, che tanto rimpinguivano e facevano respirare le asfittiche casse della sanità regionale. Oggi questo non è più, causa il depauperimento delle prestazioni del SS Rosario e quindi per la perdita di tantissima utenza, ed intanto quel poco che è rimasto, come appunto la fisioterapia, continua ad immiserirsi di personale, di servizi e di riflesso di pazienti”. La dura conclusione dell’utente : “Mentre ribadisco la positività della fisioterapia del SS Rosario, non posso non sottolineare l’assurdità di quanto accade. Strutture, attrezzature, locali ect. al top al SS Rosario, ma tutto sottoutilizzato o addirittura non utilizzato affatto causa la carenza di personale ! Una domanda su tutte le altre continuo a pormi, e non riesco a trovare una risposta,una spiegazione logica: perché tanto e tutto in danno del SS Rosario ? Dove sta il tanto decantato risparmio di spesa, sopprimendo al SS Rosario ed aprendo altrove ? No, non è certo così che si serve e si soddisfa un’utenza superiore alle 30mila unità, ossia quanti vivono nell’estremo Molise dell’ovest, cioè nel mandamento venafrano che va da Sesto Campano a Montenero Val Cocchiara”.

                                                                                             Tonino Atella