Vaccino bimbi, genitori ad un bivio. L’esperta: “Tuteliamo loro e il nostro futuro”
L’intervista ad Alessandra Ruberto, psicologa e presidente dell’Ordine degli Psicologi del Molise: “Comprendo le loro ansie, paure e il forte senso di smarrimento che stanno provando”
I dati sugli adulti parlano chiaro: il vaccino salva la vita.
Già solo a voler prendere a riferimento il confronto tra il bollettino di sabato 18 dicembre confrontato con il 18 dicembre dell’anno prima il paragone è chiaro: 7 ricoveri in area medica a fronte dei 57 dell’ano prima.
Due in rianimazione a fronte dei 9 dell’anno prima. 10 positivi a fronte dei 73 del 2020 ma soprattutto 236 positivi in tutto il Molise a fronte di 2799 di 12 mesi prima.
Numeri che devono far riflettere e che stanno spingendo alle terze dosi e ad alcune delle prime dosi per coloro che, finora, non si erano sottoposti alla vaccinazione da Covid-19.
Il vaccino ai più piccoli tra ansie e paure
Adesso, però, c’è un bivio che soprattutto i genitori devono imboccare: far vaccinare i loro figli. Si sono aperte da pochi giorni le vaccinazioni per la fascia di età tra i 5 e gli 11 anni.
Questa mattina, 19 dicembre, presso il punto vaccinale del Cardarelli di Campobasso sono arrivati anche i Babbi Biker con l’obiettivo di far apparire la vaccinazione più una festa che un momento di paura.
Ansia e paura, però, sono i sentimenti che stanno contraddistinguendo la maggioranza dei genitori che si trovano di fronte al bivio di dover prendere una decisione rispetto alla salute dei loro bimbi.
Abbiamo voluto discutere dell’argomento assieme alla dottoressa Alessandra Ruberto, psicologa e presidente dell’Ordine degli Psicologi del Molise.
La componente psicologica del vaccino
Molti, infatti, non hanno compreso che alla base della decisione di vaccinare un bambino c’è una forte componente psicologica che i genitori devono affrontare e che risiede nell’ansia di sottoporre il proprio bimbo al vaccino.
Una paura e un’ansia che per alcuni possono diventare paralizzanti. “Io li comprendo – ha affermato la Ruberto – quello che posso dire, da donna di scienza, è che dobbiamo tutelare noi stessi, i nostri bambini e il nostro futuro”.
“Stiamo assistendo ad una serie di indecisioni e dubbi da parte dei genitori – ha proseguito la Ruberto – alla base di queste indecisioni ci sono ansia, paura e smarrimento oltre che un grosso senso di responsabilità”.
Ma cosa differenzia l’ansia dalla paura? “La paura è una emozione naturale che permette di salvarci la vita. L’ansia, invece, pur avendo delle basi di realtà nascono dall’amplificazione di quello che sta succedendo, ampliando emotivamente anche la valutazione del rischio e del pericolo che può portare a non fare la scelta giusta”.
Scegliere in “scienza e coscienza” senza farsi “bloccare dall’ansia”
Per la dottoressa Ruberto se la paura può salvare la vita e spinge alla tutela della persona, l’ansia può diventare un fattore bloccante delle decisioni.
Posta la volontà di non giudicare nessuno e “comprendendo bene quello che stanno passando i genitori quello che posso dire è che dobbiamo fare una scelta in scienza e coscienza e dobbiamo tutelare noi stessi, i nostri bambini e il nostro futuro”. (Mic. Bev.)