«Unimol, presidio culturale per lo sviluppo del territorio»
Elezioni del rettore: il contributo dei segretari della Cgil e della Flc del Molise
In vista del rinnovo del Rettore dell’Università degli studi del Molise, momento significativo per la vita dell’Ateneo, la CGIL territoriale e la FLC del Molise intendono dare un contributo al dibattito democratico proposto dentro e fuori l’Ateneo Molisano, per esprimere le proprie valutazioni in maniera trasparente e in totale autonomia rispetto ad ogni logica di schieramento, nella convinzione che la tutela dei diritti di chi vive e opera nell’Università vada coniugata con un ruolo attivo del sindacato nel dibattito sulle prospettive di sviluppo territoriale.
«In primis – si legge in una nota a firma del segretario CdlT Cgil Molise, Paolo De Socio e del segretario Flc Cgil Molise, Pino La Fratta – nel formulare un sincero in bocca al lupo ad entrambi i candidati, ci auguriamo di consolidare il buon livello di relazioni sindacali e gli apprezzabili risultati raggiunti in termini di contrattazione decentrata. Siamo convinti, come gli stessi docenti hanno rappresentato nel corso della presentazione della loro candidatura, che non può essere l’uomo solo al comando a fare la differenza. Per la crescita complessiva della comunità accademica e dell’intero sistema è necessario costruire una rete di azioni e relazioni positive, con le parti sociali e quanti possono dare il loro contributo alla elaborazione e realizzazione di programmi lungimiranti.
Il nostro auspicio è che si rafforzi, dopo il confronto elettorale, il concetto di comunità accademica inclusiva. Un maggior ruolo di protagonismo deve coinvolgere i dottorandi, i ricercatori Td, gli assegnisti, il Personale Tecnico Amministrativo, gli studenti e anche componenti numericamente e storicamente minoritarie nel nostro Ateneo come, ad esempio, i Cel.
Come abbiamo più volte annunciato, anche in occasione della presentazione delle candidature degli attuali aspiranti Rettori, ci piacerebbe che dal nostro Molise arrivassero segnali concreti per risolvere l’intollerabile piaga del precariato nei luoghi del sapere e della Conoscenza. Professionalità, organizzazione democratica del lavoro e adeguate retribuzioni sono la condizione fondamentale per attuare la qualità dell’offerta formativa dell’Ateneo e per rendere effettivo il Diritto allo studio. Sarebbe importante, a tal riguardo, dare risposta alle legittime aspettative di progressione di carriera del personale Tecnico Amministrativo, mortificate negli ultimi anni da una politica nazionale caratterizzata da blocchi del turn over e tagli, a fronte di un significativo aumento dei carichi di lavoro. In merito all’offerta formativa, da più parti, in un passato non lontano, si sono sollevate perplessità relative a scelte ritenute generaliste e alla polverizzazione di corsi che hanno determinato crescita indiscriminata dell’offerta stessa.
A tal proposito, evidenziamo che le elezioni del Rettore vengono a collocarsi in un momento in cui l’universalità dei diritti è fortemente in pericolo. Se fosse varata la riforma sull’autonomia regionale differenziata, ciò comporterebbe inevitabilmente l’amplificarsi delle diseguaglianze tra i diversi Atenei già oggi presenti in termini di finanziamento e di reclutamento, con conseguente diversificazione territoriale dell’esigibilità di alcuni diritti fondamentali, compresi quelli relativi all’istruzione. Pertanto, auspichiamo che il nuovo Rettore, oltre ai temi interni, ponga la dovuta attenzione e il suo impegno per evitare tali pericoli, lavorando al superamento delle divisioni egoistiche presenti oggi nei diversi contesti territoriali, per rilanciare il ruolo del sistema universitario nel suo complesso. La Flc e la Cgil del Molise sostengono da tempo le politiche territoriali e accademiche indirizzate a considerare il nostro ateneo come presidio culturale, vero e proprio “ascensore sociale” per una vasta area, che va oltre la Regione Molise. La Cgil e la Flc Molise – terminano i due segretari – come sempre, saranno a disposizione per dare il loro contributo».