Unimol, il Rettore Palmieri lascia prima della fine del mandato
«Cedo agli altri la fascia di capitano, ma non la mia maglia di professore dell'Università del Molise»
CAMPOBASSO
Il Rettore Gianmaria Palmieri lascerà l’incarico prima del previsto. In anticipo, dunque, arrivano le dimissioni «irrevocabili» a decorrere dal 1 marzo prossimo rispetto alla scadenza prevista il 31 ottobre. L’annuncio questa mattina durante il suo intervento nel corso della cerimonia dell’inaugurazione dell’anno accademico. «Lascio l’incarico di Rettore ma resterò sempre professore di questa università», ha precisato. «La campagna per l’elezione del mio successore si è aperta, come è fisiologico che sia – ha detto – ritengo giusto per l’Ateneo che essa si sviluppi senza che io svolga più le funzioni rettorali. Da subito, in modo che il dibattito possa svilupparsi libero da pretesti, strumentalizzazioni, tatticismi, ipocrisie e infingimenti – ha aggiunto – in modo che il nuovo rettore o la nuova rettrice possa assumere immediatamente le funzioni».
A seguire, la “lectio magistralis” del prof. Sabino Cassese, Giudice emerito della Corte Costituzionale e Professore emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa che ha tenuto una “lectio inauguralis” dal titolo “Il popolo e i suoi rappresentanti”. E sull’ipotesi autonomia ha precisato: «Può essere una buona idea ma non così di fretta».
Studenti, professori, ricercatori, Autorità ed istituzioni hanno gremito l’Aula Magna dell’Unimol. Presente, infatti, anche il governartore Donato Toma che nel corso del suo intervento ha lanciato l’idea della costituzione di un Policlinico Universitario.
«L’Unimol, già da tempo, ha intrapreso un percorso virtuoso teso a dare ai suoi studenti nuove e aggiornate competenze e noi ci candidiamo a lavorare con l’Ateneo, come del resto stiamo già facendo, su progetti di ricerca e innovazione che possano farci trovare pronti ai cambiamenti del mondo del lavoro.
Guardiamo, inoltre, con particolare interesse all’interazione università – ospedale – territorio e dobbiamo fare in modo che tale opportunità diventi un’azione concreta.
Ecco perché auspichiamo di lavorare insieme all’Unimol e al Dipartimento di Medicina e Scienze della Salute – ha precisato Toma – a un progetto ambizioso che, se realizzato, costituirà la chiave di volta per l’intero Sistema sanitario regionale e per i tanti giovani molisani laureati in Medicina.
Mi riferisco alla costituzione del Policlinico universitario, che permetterebbe all’Ospedale di Campobasso di avere un numero congruo di Unità operative da mettere a disposizione degli utenti del Servizio sanitario regionale per ogni tipo di specialistica.
In più, avremmo la possibilità – ha concluso presidente – di formare in loco medici specialisti da impiegare nelle nostre strutture sanitarie, evitando così l’esodo di valenti professionalità».
Alla cerimonia d’inaugurazione ha preso parte anche il sindaco Battista che ha esaltato l’operato dell’Unimol. «Un ateneo nato, quando il centro era vicino alle periferie, anche per soddisfare le esigenze di chi non aveva possibilità economiche di frequentare corsi fuori regione e che dopo anni – ha precisato il primo cittadino – continua a generare ambizioni e a realizzare i sogni di quanti, e sono la maggior parte, lo scelgono con consapevolezza: per restare o venire in Molise, per formarsi in un polo universitario d’eccellenza, a misura d’uomo e che vanta altissime professionalità. Una formazione puntuale quella che da sempre si porta avanti in queste aule, fatta di numeri importanti e che riesce a raggiungere sempre grandi risultati».
Poi Battista ha fatto un accenno alla difficile situazione dell’Italia e di chi soprattutto deve amministrare. «Un’Italia, a mio parere, in cui non si fanno oggi passi avanti, in cui è diventato lecito calpestare valori e principi fondamentali contenuti in una Costituzione che rischia di essere delittuosamente disattesa in qualche suo passaggio. Da sindaco conosco le difficoltà di chi deve amministrare, e conosco bene, come tutti i miei colleghi, il territorio in cui opero, pregi e difetti, potenzialità e carenze, ed è per questo motivo che trovo intollerabile che un governo possa cancellare, come è avvenuto con il bando sulle periferie, finanziamenti preziosi per le nostre città. Il mio disappunto è motivato dalle procedure attivate o meglio non attivate nella circostanza oltre che per il danno subito. Si è generata una rottura dei rapporti di lealtà istituzionale grave, gravissima e ingiustificata. In buona sostanza non condivido un governo che impone leggi che poco hanno a che vedere con la solidarietà, con l’altruismo e con quel senso civico che costituisce quel valore che ci fa sentire uomini in mezzo ad altri uomini».
IN EVIDENZA, VIDEO INTEGRALE DELLA CERIMONIA DI INAUGURAZIONE