Una via dedicata alla pittrice Elena Ciamarra

Cerimonia ufficiale il prossimo 24 ottobre, sarà inaugurata anche una mostra “Il luogo della vita e della meraviglia”

TORELLA DEL SANNIO

È stata fisata per mercoledì 24 ottobre prossimo la cerimonia di intitolazione di una “via alla pittrice Elena Ciamarra” e l’inaugurazione della mostra “Il luogo della vita e della meraviglia” della pittrice Elena Ciamarra. Il primo cittadino, Antonio Lombardi invita tutti gli interessanti all’evento che si terrà preso la sala convegni “Don Antonio Cerrone”, in via Sandro Pertini, a partire dalle ore 11, «con orgoglio siamo lieti di invitare tutti gli interessati a questo importante appuntamento – commenta il sindaco Lombardi – per noi è un onore oltre che un dovere dare il giusto e minimo riconoscimento ad una nostra illustre concittadina che ha fatto dell’arte e della cultura un suo motivo di vita». Molisana per parte del padre Giacinto, sposato con la napoletana Adele Contieri, Elena nasce a Napoli il 23 dicembre 1894. I Ciamarra sono gli esponenti di una famiglia molto in vista a Torella del Sannio, paese poco distante dal capoluogo, Campobasso – scrive Rita Frattolillo, nella biografia – Oltre ad essere un noto avvocato civilista del Foro di Napoli, Giacinto è incline alle belle lettere e si diletta a scrivere novelle. Lo zio di Elena, Guglielmo, è docente di Diritto Coloniale presso l’università di Torino, autore di importanti opere di diritto e uomo politico (è vicerè in Somalia ai tempi del Gabinetto Crispi). Il fratello Antonio, più grande di lei di appena due anni, si distinguerà sul monte Tomba durante la Grande guerra, tanto da essere decorato dal re in persona e, come grande invalido, presiederà il Gruppo italiano delle medaglie d’oro. Fin da piccola Elena si incanta ad ascoltare le note che si levano dal pianoforte a coda, lo Steinway di famiglia che troneggia nella dimora napoletana alla Riviera di Chiaia, e presto inizia a frequentare il Conservatorio, studiando con grande profitto. Esigente con sè stessa fino a pretendere la perfezione, dopo il Conservatorio napoletano frequenta quello di Roma. I suoi maestri, Beniamino Cesi, Alfonso Rendano e Luigi Denza, in seguito diverranno suoi corrispondenti ed estimatori. Poco più che ventenne è già considerata un’eccellente pianista, come testimoniano nei loro scritti i musicologi e gli intellettuali del tempo Mariano Fortuny, Rinaldo Dohrn e Angelo Conti. In particolare, l’oriundo spagnolo Mariano Fortuny y Madrazo (1871-1949), è una personalità di rilievo assoluto: pittore, scultore e fotografo, è tra i maestri del gusto dannnunziano. Amico del Vate, fornisce al Vittoriale (villa di Cargnacco, Gardone) velluti e damaschi, la copertura dei divani e i cortinaggi che si possono tuttora ammirare nell’ultima, eclettica e scenografica dimora del poeta. Alla scuola d’arte affianca i contatti con i maggiori pittori del tempo, con gli ambienti artistico-letterari, si sottopone a faticosi e lunghi viaggi per l’Europa, frequenta dovunque i musei.  Monaco di Baviera, Parigi, Roma, Vienna, sono solo alcune delle sue tappe. Permessi speciali le consentono di eseguire direttamente nei musei le copie dei capolavori, considerate dagli esperti straordinarie per la fedeltà all’originale. Infatti, oltre alla capacità di ricostruire le velature della pittura cinquecentesca, mostra di saper “trasmettere” la forza espressiva delle opere autentiche dipinte da Tiziano, Raffaello, Holbein, Bruegel il Vecchio.