di Luigi Castellitto
Social Media seriously harms your mental health, cioè I social media danneggiano gravemente la tua salute mentale: tipo di espressione ben nota in altri contesti che sta apparendo a bella posta sulla cover di diversi smartphone di alcuni fra i più noti utenti Instagram, per una campagna di sensibilizzazione.
Potrebbe sembrare una contraddizione, ma sono proprio alcuni fra i sostenitori più agguerriti di social network a voler rendere noto ai propri follower che l’abuso del mezzo può avere risvolti negativi sulla salute.
La tattica di comunicazione è quella di fotografarsi, anche in maniera originale, con vicino il proprio telefono, che presenta l'”advertisement” dai font similari a quelli della campagna sui classici pacchetti di sigarette.
Non è un nulla di nuovo, certo, l’abuso di social non è notoriamente salutare, per stessa ammissione di alcuni dei loro ex sviluppatori, che confermano che queste piattaforme sono progettate per rubare l’attenzione degli utenti sfruttando meccanismi neurologici simili a quelli che sono alla base delle più profonde dipendenze. Più di una ricerca ha collegato una lunga permanenza su questi media a depressione ed emozioni legate alla solitudine.
Insomma, le testimonianze parlano chiaro, soprattutto perché vengono dai quei “moderni personaggi” che possono vantare un numero di visualizzatori a 5 o 6 zeri: “i social media possono essere una droga”.
Ok per l’autostima che viene rafforzata quando si riceve un complimento per una foto o un commento gradevole, ma a fine giornata qualcuno descrive una situazione personale purtroppo un po’ triste, in cui si spegne il proprio telefono/pc/tablet e si “rimane completamente soli”.
La custodia del telefono con l’ormai celebre scritta a chiari caratteri non è una novità, circola già da diversi anni. Utilizzare questi mezzi con un retrogusto ironico, anche molto personalizzati, per diffondere seri messaggi può essere un modo per comunicare da non sottovalutare, di una notevole efficacia. Che sia quindi con una battuta, con l’arte – ad esempio, qualche anno fa a Campobasso sono state organizzate serate musicali con l’intento di far passare un messaggio di sensibilizzazione e anti stigmatizzazione verso i problemi psicologici – o simili, è sempre il caso di prendere posizione assertiva ed esprimere concetti su tematiche che altrimenti cadrebbero nell’indifferenza.