Acque nuovamente agitate nel centrodestra regionale che è alle prese con il rinnovo delle cariche di metà mandato. Venerdì, infatti, è in programma una seduta del consiglio regionale con all’ordine del giorno il rinnovo dell’Ufficio di presidenza di Palazzo D’Aimmo, con l’elezione del presidente, vicepresidente e segretari. Previsto, inoltre, il rinnovo delle commissioni consiliari permanenti. Ecco spiegata la turbolenza nella maggioranza. Che ha tenuto una sola riunione alcuni giorni addietro, ma in queste ore si stanno tessendo le tele.
Al momento la situazione non è molto chiara, ma spifferi di Palazzo riferiscono di un poker di aspiranti alla poltrona di presidente dell’Assise: in lizza ci sarebbero Niro, Pallante, Cotugno e lo stesso Micone. Quest’ultimo punterebbe alla riconferma, ma si “accontenterebbe” anche di un posto nell’esecutivo. Pallante ha sempre ambito a quella carica e già quando entrò in Giunta si era paventata l’ipotesi della staffetta con Micone. Per Niro e Cotugno sarebbe un ritorno. Entrambi, infatti, hanno svolto la carica di presidente del consiglio regionale durante l’era Frattura. Ed entrambi sarebbero interessati a tornare sullo scranno più alto di palazzo D’Aimmo. L’ago della bilancia potrebbe essere Michele Iorio che è interessato anche a portare qualche altro consigliere di maggioranza nelle file di Fratelli d’Italia. Le trattative sono frenetiche in queste ore e sino a venerdì le carte saranno certamente rimescolate. Anche perché il governatore Toma ci ha abituati alle sorprese dell’ultima ora.
Intanto da Aida Romagnuolo, consigliere di Prima il Molise, arriva un’auto candidatura. “In occasione del rinnovo dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale del Molise previsto per venerdì 20 novembre, nel corso dell’unica riunione di maggioranza tenutasi diversi giorni fa, ho ritenuto doveroso comunicare ed informare tutti i colleghi della mia totale e più ampia disponibilità a ricoprire la carica di presidente del Consiglio”. Il cambio del vertice – ha proseguito – potrà riportare una coesione e un equilibrio tra i vari consiglieri della maggioranza che ultimamente manca sotto il profilo dell’unità e della convergenza sui programmi.” redpol