Ultimatum romano per Iorio e Romagnuolo: se votano la sfiducia sono fuori da Fratelli d’Italia. Toma punta al rinvio della mozione

Ore di altissima tensione all’interno del centrodestra regionale, con Fratelli d’Italia divisa tra chi sta in maggioranza e chi dalla minoranza spinge per una sfiducia motivata dalle carenze nella risposta alla pandemia. Nella tarda serata di ieri Donzelli, responsabile nazionale di Fratelli d’Italia, ha fornito la sua risposta: se Iorio e Romagnuolo votassero la sfiducia a un esecutivo in cui è presente un rappresentante di Fratelli d’Italia, sarebbero fuori dal partito. Come si determineranno i due consiglieri in Aula, così ci saranno le determinazione del partito subito dopo. Per questo nel centrodestra si stanno battendo tutte le strade possibili per evitare il crac. E nelle ultime ore starebbero prendendo piede la possibilità che Toma, a inizio della seduta odierna, mercoledì 24 marzo, (il cui ordine del giorno prevede la mozione di sfiducia e l’elezione del vicepresidente del cosiglio), congeli tutto, annunciando sue comunicazioni al consiglio per disinnescare la mozione. Comunicazioni che punterebbero a un rinvio della seduta e che mirerebbero ad una pacificazione del centrodestra. Infatti, aver dato l’incarico da assessore alla Calenda non ha compattato affatto il gruppo dei rappresentanti che sostengono Toma. Anche se gli accordi sembrano essere chiusi per le caselle mancanti relative alla vicepresidenza del consiglio e alle presidenze di commissioni. Insomma, l’impressione è che da tutte le parti si voglia evitare uno scontro frontale questo pomeriggio in consiglio regionale, un evento che provocherebbe ulteriori reazioni a catena.