Turismo molisano premiato grazie agli operatori di settore, Primiani: “Regione assente”

“Non vanno neanche a ritirare i premi. Ebbene sì, – ha dichiarato Angelo Primiani, consigliere regionale della Movimento 5 Stelle – né il presidente di Giunta, Donato Toma, né l’assessore al Turismo Vincenzo Cotugno, intervenuto solo in videoconferenza bontà sua, hanno presenziato alla consegna dei premi TTG Travel Experience di Rimini, la più grande fiera di settore d’Italia.

E pensare che quest’anno il Molise è stato premiato per avere il più alto Covid Safety Index, che misura la percezione dei viaggiatori in merito alle misure anti-coronavirus adottate da hotel, ristoranti e attrazioni. Un premio, quindi, ottenuto solo grazie alla professionalità, alla serietà e ai sacrifici degli operatori.

I vertici istituzionali, invece, non stanno muovendo un dito per supportare il settore e dargli una visione. E non stanno facendo nulla nonostante 1 milione e 300.000 euro spesi per stilare un discutibile ‘Piano strategico’ per l’intero comparto. Un Piano che, da cronoprogramma, entro settembre doveva portare in Consiglio regionale il Testo unico sul Turismo di cui al momento invece non vi è traccia.

Ma ciò che manca è la visione. Il grosso afflusso di turisti doveva essere utilizzato per ottenere finalmente una solida base di dati utile a raccogliere l’opinione di quanti sono arrivati in regione, comprenderne il grado di soddisfazione, quindi capire quali e quanti servizi realizzare o migliorare. Invece nessuno ha pensato di somministrare alcun questionario, nemmeno di conteggiare le presenze, la distribuzione sul territorio. Nulla.

La Regione deve svegliarsi, perché realizzare un Piano, peraltro discutibile, e un paio di video promozionali non può essere sufficiente a sostenere il settore. Come insufficienti sono le notizie riguardanti la stagione invernale alle porte o le attività che già dovrebbero essere in programma per la prossima stagione estiva.

È la conferma che in Molise la programmazione, quando si fa, è improvvisata e discontinua. E allora, forse, l’assenza a Rimini va vista come una sincera ammissione di inadeguatezza da parte dei vertici istituzionali”.