TERMOLI – Si annuncia una settimana decisiva per il destino del progetto di riqualificazione del centro di Termoli quella che sta per iniziare. Ad affermarlo, senza troppi giri di parole, sono stati i rappresentanti del Coordinamento e del Comitato No Tunnel di Termoli nel corso dell’assemblea pubblica che si è tenuta nella sede di via XXIV Maggio a Termoli. “Il 4 dicembre – ha ricordato il presidente Nino Barone – si è tenuto il primo incontro a Roma fra il Comune, i funzionari del Ministero dei Beni culturali e la Soprintendenza alle Belle arti. Per il Comune c’era il Rup, oltre al sindaco. E poi c’era il presidente della Giunta regionale. Non hanno trovato un accordo e adesso attendiamo una soluzione entro il 19, altrimenti deciderà il Consiglio dei Ministri. Chiaramente per loro si tratta di un problema perché rifare il progetto significa ricominciare tutto l’iter di nuovo e perdere anche i finanziamenti”. Sotto la lente, però, è andata a finire anche la questione del referendum. “La commissione ha paura di bocciare il referendum – ha tuonato Luigino Vitulli -. Forse la prima volta non aveva ben chiaro il suo ruolo, ora ce l’ha ma non vuole prendersi questa responsabilità”. E ancora spazio al dibattito riguardante il prossimo consiglio comunale che si terrà il 21 dicembre durante il quale i consiglieri di maggioranza e minoranza dovranno decidere se la variante al Piano regolatore che riguarda l’intero progetto di riqualificazione del centro e il tunnel rientrano all’interno della conferenza dei servizi decisoria che si è tenuta a Campobasso e già ha dato parere favorevole, oppure se la stessa dovrà essere trattata dal consiglio comunale il che comprende “l’apertura alle osservazioni dei cittadini ed è un iter più democratico. L’Amministrazione vuole escludere le osservazioni, è contro la democrazia. Ormai la Giunta, fatta da quattro persone, si arroga ogni decisione”. Nel corso dell’assemblea pubblica, però, è stato anche denunciato quanto sarebbe stato effettuato dalla De Francesco Costruzioni, l’azienda che ha vinto l’appalto del progetto. Secondo Pino D’Erminio “la De Francesco, il capo progettista e l’archeologa ci hanno inviato quattro mail in cui chiedono di eliminare alcune parti di articoli pubblicati sul nostro blog. In sostanza ritengono che la pubblicazione di rendering, piantine, sezioni, tutto materiale estratto dal progetto, leda il diritto d’autore. Ma è una richiesta che non sta in piedi, perché nel caso di un’opera che l’amministrazione stessa definisce di interesse pubblico sulla quale ci deve essere il massimo della trasparenza il diritto d’autore soccombe rispetto al diritto di informazione e di critica. I promotori del progetto invece dovrebbero avere tutto l’interesse alla divulgazione di queste informazioni. Hanno persino minacciato di tirare in ballo il provider del sito per farlo oscurare se non accetteremo le loro richieste”.