Tunnel, opera a un passo dalla cantierizzazione

Il consiglio comunale approva l’efficacia della variante al Prg

MICHELA BEVILACQUA

TERMOLI

Doveva essere la “semplice” ratifica dell’efficacia della variante al piano regolatore. In pratica una sorta di presa d’atto formale della conclusione della prima parte dell’iter procedurale, propedeutica all’aggiudicazione definitiva del progetto del tunnel e della riqualificazione del centro di Termoli. Nella sostanza, invece, quello andato in scena in consiglio comunale è stato un doppio “scontro”: da un lato quello tra il Comune e la Regione Molise che, appena la settimana scorsa, a firma del direttore del IV Dipartimento Giarrusso, aveva fatto pervenire una nota nella quale chiedeva nuova documentazione e metteva in evidenza «l’iter non concluso», e dall’altro lato quello all’interno della minoranza di centrodestra con il “tradimento” dell’ultima ora del gruppo di Forza Italia. Perché quello che è balzato all’occhio, al di là della votazione compatta della maggioranza (15 i voti a favore, tutti quelli di centrosinistra con la sola esclusione di Antonio Sciandra, ex capogruppo del Pd in “rotta di collisione” con la maggioranza da mesi proprio per “l’affaire tunnel”) è stata la dichiarazione di voto da parte del consigliere Francesco Rinaldi a nome anche dell’assente Roberti. Quell’astensione, infatti, è arrivata a colpire il centrodestra, che finora si era sempre presentato compatto nel dire di no al tunnel, con la stessa forza di un pugno nello stomaco. «Come Forza Italia, maggiore partito all’interno della minoranza al Comune di Termoli – ha affermato Rinaldi – non condividiamo questa guerra all’interno dei tribunali con atti di significazione e minacce pubbliche. Crediamo nel buon dialogo e nel capirci ma non crediamo che ci sia da discutere solo sul tunnel ma anche di altri argomenti che hanno a che fare con la città di Termoli.

Ecco perché annuncio la nostra astensione rispetto alla votazione». Un fulmine a ciel sereno visto che prima di lui il consigliere Michele Marone si era speso in un accorato “appello” alla maggioranza a «prendere tempo. Vi chiediamo di fermarvi perché nonostante tutta la procedura svolta dal Comune assieme al rappresentante unico della Regione, con l’ultima nota la stessa Regione ha posto delle questioni sulla ricezione o meno della documentazione della variante. L’organo che doveva esprimere l’eventuale dissenso oggi pone delle questioni di certezza o incertezza sulla ricezione della documentazione e sull’avvenuta approvazione della variante al piano regolatore accelerata. L’invito e la preghiera, quindi, è quella di fermarsi e di accertare bene le criticità che la Regione sta ponendo». Uno stop che, però, non c’è stato.

La maggioranza, infatti, ha “tirato dritto”, approvando l’efficacia della variante al piano regolatore e, di fatto, dando la possibilità all’iter di andare avanti e di arrivare all’aggiudicazione definitiva del progetto che aprirebbe le porte alla cantierizzazione dell’opera. «Da quello che è emerso – ha affermato Sciandra – e che ho potuto sentire non c’è una linea chiara. Nel momento in cui i due enti non condividono una procedura bisogna riflettere perché non me la sento di approvare un progetto il cui iter non è chiaro». Non sono mancate le Sciandra “stilettate” al centrodestra: «come fate a stare zitti e sostenere una maggioranza regionale quando c’è uno scollamento con la minoranza che si trova a Termoli? Non vi tengono in considerazione». Parole dure alle quali ha replicato Antonio Di Brino che si è “scagliato” contro Rinaldi. «Nonostante le criticità, perplessità e rischi che non riguarderanno più questa amministrazione ma la prossima che verrà e i cittadini si vuole lo stesso approvare l’efficacia della variante – ha affermato l’ex primo cittadino – ecco perché quando il tavolo del confronto mette a rischio la tutela dei cittadini, il dibattito si deve spostare su altri tavoli». Un dibattito che, appena finito il consiglio comunale, si è spostato anche su Facebook dove Di Brino ha attaccato duramente il collega di Forza Italia. «Sono stato eletto dai cittadini ed io (insieme alla minoranza) ho il dovere morale e la responsabilità di difendere tutti quei cittadini che non condividono l’operato dell’attuale amministrazione sul tunnel». Dichiarazioni che hanno scatenato la replica di Rinaldi. «Antonio Di Brino parli tu di moralità? Fuori luogo. Vox clamantis in deserto». E se queste sono “prove tecniche” di una “ritrovata unità del centrodestra” in vista delle amministrative l’inverno e la primavera si prospettano “all’ultimo sangue”.