Tunnel, «non siamo soddisfatti di quanto successo finora»
Il Comitato: «Aspettiamo che la Regione chieda gli atti al Comune»
Il ricorso al Tar che era stato presentato mesi fa e per il quale non era stata richiesta una sospensiva perché nel frattempo intervenuta anche la votazione in consiglio comunale della variante al piano regolatore resta in piedi. Così come resta in piedi anche la speranza «che facciano qualcosa di concreto, una richiesta di atti, che al momento non c’è» per mettere la “parola fine” al progetto.
Dopo il consiglio regionale che ha rimandato gli atti alla III Commissione, il lavoro di quest’ultima attraverso l’indagine conoscitiva e l’audizione dei tecnici e dei dirigenti che si sono “scontrati” con il “caso” tunnel e il nuovo passaggio in consiglio regionale che ha approvato la mozione con la quale si passa la palla ai dirigenti chiamati a interloquire con l’amministrazione comunale per verificare la correttezza del procedimento adottato, restano in attesa i rappresentanti del Comitato No Tunnel di Termoli. «Non siamo soddisfatti di quello che è successo finora – è il commento “strappato” al telefono al presidente Nino Barone al termine dell’ennesima giornata di attesa – non hanno voluto fare niente di concreto. Stanno traslando la cosa», commenta Barone il cui riferimento è a quanto accaduto tra consiglio regionale e III Commissione. Un lavoro certosino fatto di approfondimenti su iter, carte e procedimenti adottati per l’approvazione del progetto di realizzazione del tunnel e di riqualificazione del centro di Termoli che però non basta al comitato che da anni si batte contro la realizzazione di quello che viene definito come un vero «e proprio scempio». Dopo anni di battaglie, quindi «ci aspettavamo qualcosa di decisamente più concreto. Ci aspettavamo che il presidente Toma decidesse di porre fine alla questione visto che si tratta di un problema politico ma così non è stato.
La palla è stata rimessa nelle mani dei tecnici regionali». Saranno loro a definire come bisognerà procedere e se, di fatto, l’iter semplificato utilizzato dall’amministrazione comunale sia stato corretto o meno. Per l’amministrazione, infatti, l’iter di approvazione del progetto è concluso dopo il sì dato dal responsabile unico del procedimento. Per la Regione Molise, invece, la situazione sarebbe opposta: quel sì non basterebbe per l’approvazione del progetto e la variante al piano regolatore non potrebbe essere inclusa all’interno della conferenza dei servizi decisoria. Due versioni che bisognerà vagliare prima di verificare quale delle due sia corretta. Restano, però, i dubbi sulla questione temporale: non è chiaro se i 90 giorni a disposizione della Regione Molise per dire la sua scadano effettivamente a fine mese, se non si siano mai aperti non essendo (eventualmente) chiuso il procedimento o se ce ne siano altri a disposizione. Resta la certezza, ribadita anche dalla consigliera Fanelli nel corso dell’ultima assise civica, di non dover perdere tempo, pena il rischio di perdere il finanziamento da 5milioni di euro a valere sui fondi di sviluppo e coesione. «Nessuno è ancora certo dei tempi – afferma ancora Barone – la Regione deve fare una richiesta di atti che al momento non c’è. Se non lo fanno vuol dire che sono d’accordo con l’opera».