Reddito di cittadinanza a 224 migranti pagato dall’Inps. Nella parte finale del comunicato della Procura di Isernia, c’è la notizia forse più interessante e cioè che ”l’attività delle Fiamme Gialle prosegue senza sosta, con l’impegno volto a garantire il corretto impiego delle risorse messe a disposizione dello Stato e destinate alle fasce più deboli della popolazione”. In altre parole, l’inchiesta potrebbe non essere finita qui. È tutto coperto dal segreto istruttorio, ma la vera novità è che procura e Finanza potrebbero anche indagare su chi sta a monte dell’incredibile truffa scoperta a Isernia. Ci potrebbe essere qualcuno che ha forse contattato i migranti, c’è qualcuno che li ha spinti a fare domanda per il reddito di cittadinanza, dichiarando il falso, ci potrebbero essere dipendenti o collaboratori di organismi, enti, uffici, patronati o sindacati, che, attraverso intermediari di comodo, avrebbero potuto contribuire a far realizzare un bottino da circa 800mila euro?
Questa è la domanda a cui vorranno magari trovare una risposta gli inquirenti. Sembra scontato che 224 migranti hanno dichiarato il falso, ma è altrettanto facile immaginare che più di qualcuno abbia dato loro una mano, chiudendo non solo un occhio, ma tutti e due, avallando richieste senza né capo, né piedi e facendo scattare pagamenti non dovuti. Per ora solo ipotesi al vaglio degli inquirenti, è chiaro, ma questi non sembrano aver voglia di mollare l’osso e potrebbe essere ancora aperta la caccia ad eventuali registi o fiancheggiatori del colpo alle casse dell’Inps, dove ci sono i sono soldi di tutti gli italiani, soldi che non possono essere andati in fumo, senza capire come e perchè. Quei soldi non verranno mai recuperati, anzi quei migranti saranno già pure spariti dai radar, ma è impossibile credere che 224 poveracci senza né arte, né parte, abbiano messo in piedi una truffa del genere. Ed è abbastanza chiaro che, scavando ancora un po’, potrebbero uscire fuori i nomi di quelli che, dietro le quinte, hanno magari lavorato per mettere a segno il colpaccio, o per far finta di non vedere, traendo in inganno lo stesso Inps. Procura e Finanza non hanno detto niente in più, rispetto al comunicato stampa emesso ieri, ma l’impressione è che qualche sorpresa potrebbe ancora arrivare.