Le trivellazioni in Adriatico ?non s?hanno da fare?. Ne ? convinta sia la politica bassomolisana che i rappresentanti del Comitato ?No Triv Molise? che per mesi si sono battuti contro il progetto di Ombrina Mare, la piattaforma che ? stata ?pensata per sorgere? davanti alla costa abruzzese e a diversi chilometri da quella molisana. Lo ?spauracchio? che adesso rischia di diventare realt? nel mare Adriatico, per?, dovrebbe sorgere proprio di fronte al Molise e al largo delle Isole Tremiti. Quello stesso ?spauracchio? che, nato nel 2011, aveva sollevato un polverone di indignazione da parte del Molise e della Puglia, tanto da portare a una maxi manifestazione di protesta che aveva visto la partecipazione anche di Lucio Dalla, cantautore che delle Tremiti si era innamorato a tal punto da prendere casa proprio nel paradiso Diomedeo. Adesso, per?, il progetto della Petroceltic, che aveva ricevuto uno stop grazie al decreto Prestigiacomo che aveva posto a 12 miglia il divieto di perforazione in acqua e che per anni era finito ?dimenticato? in un cassetto nel Ministero, lo scorso 22 dicembre ? tornato ad essere una realt?. L?autorizzazione arrivata dal direttore generale per la sicurezza dell?approvvigionamento e le infrastrutture energetiche? ? stata recepita come una ?doccia gelata? da parte di chi, per anni, ha sperato che quel progetto non diventasse realt?. Un?autorizzazione che ha suscitato le repliche del mondo politico, pronto a rimboccarsi le maniche e dare battaglia per evitare un ?futuro nero? per la regione. Intanto le buone notizie arrivano da Roma dove la Corte di Cassazione ha accolto il quesito delle trivelle in mare, uno dei quesiti referendari che erano stati presentati da 10 Regioni italiane. Resta, invece, ancora da definire il nodo sul piano delle aree. Soddisfatto il presidente del consiglio regionale della Basilicata, Piero Lacorazza.
VENITTELLI: ?PRONTA UNA INTERROGAZIONE URGENTE?
E? la parlamentare del Pd, Laura Venittelli, a scendere in campo contro le trivellazioni in Adriatico. La ?rossa dem? ? pronta a presentare ?una interrogazione urgente al Ministero dello Sviluppo economico alla riapertura dell?attivit? alla Camera dei Deputati per appurare quali passaggi siano stati fatti per concedere il permesso di ricerca alla societ? Petroceltic Italia srl nel mare Adriatico?. La Venittelli non pu? che pensare a un ?cortocircuito tra il Mise e l?asse Governo-Parlamento? considerando che, mentre si autorizzava il progetto al largo delle Tremiti, il Governo e il Parlamento ?nella Legge di Stabilit? si adoperavano per salvaguardare le coste dal rischio delle trivellazioni nel sottosuolo marino?. La stessa Venittelli sta promuovendo un atto di sindacato ispettivo verso l?atto ministeriale che ha concesso il permesso di ricerca alla Petroceltic. ?Rispediamo al mittente le facili prese di posizioni e le invettive ricevute da qualche esponente di opposizione, nel merito cercheremmo di arrivare in fondo a chiarire la vicenda, fermo restando tutti gli impegni assunti con l’opinione pubblica sulla necessit? di tutelare l’ecosistema marino. Una svolta come la manovra pi? blu della storia recente, per gli interventi in favore dell’economia marittima sostenibile, non pu? essere messa in discussione da chi agisce nel sottobosco dei dicasteri?.
SBROCCA: ?SI VALUTA IL RICORSO AL TAR?
Un secco ?no? alle trivellazioni ? arrivato anche dall?amministrazione comunale di Termoli guidata dal sindaco Angelo Sbrocca. Se da un lato il primo cittadino ha ribadito ?ancora una volta la propria contrariet? alle trivellazioni nel mare Adriatico?, allo stesso tempo l?amministrazione comunale sta valutando la possibilit? di ricorrere ai giudici ?per tutelare i diritti dei nostri concittadini?. ?Alla notizia del decreto ministeriale che autorizza l’esplorazione dei fondali del mare Adriatico in cerca di idrocarburi, l’Amministrazione comunale di Termoli risponde un netto ‘no’ e valuta la possibilit? di impugnare il provvedimento governativo davanti al giudice per tutelare i diritti dei nostri concittadini e la salvaguardia del territorio costiero e dell’ambiente marino?.
NO TRIV: ?GLI ENTI FACCIANO QUALCOSA?
E chi sta pensando a presentare un ricorso ai giudici del tribunale amministrativo sono i rappresentanti del comitato Trivelle Zero Molise che ha inviato una ?richiesta ufficiale di attivazione di ricorso presso i tribunali amministrativi regionali avverso la recente concessione del titolo di permesso di idrocarburi rilasciata alla Petroceltic. La richiesta ? affermano dal comitato – ? stata presentata a tutti gli enti istituzionali di Abruzzo, Molise e Puglia coinvolti; come noto, la concessione riguarda un?area di 373 chilometri quadrati lungo la costa tra Vasto, Termoli e le Tremiti, ad una distanza di 13,4 miglia marine dal litorale e dalle isole, e prevede l?uso della tecnica di energizzazione sismica tramite Air-gun per 20 giorni (secondo tempi solo stimati) su una superficie di 200 chilometri. La stessa societ? proponente dichiara inoltre di non poter precisare le zone esatte che saranno interessate dai potentissimi spari di aria compressa?. Sotto la lente sono andati a finire anche i gravissimi rischi per l?ecosistema marino, la pesca e l?economia che l?uso dell?Air-gu comporta, ?cos? come sono stati illustrati i pericoli di incidenti, sversamenti, esplosioni e contaminazioni del suolo e del mare che le attivit? di estrazione di idrocarburi portano con s?. Per questi motivi come Coordinamento Trivelle Zero Molise abbiamo ritenuto opportuno rivolgere una pressante richiesta ufficiale a tutti gli enti locali coinvolti, incluso il Parco Nazionale del Gargano, perch? attivino immediatamente un ricorso al TAR per fermare la valanga di autorizzazioni che come da noi previsto sta per abbattersi sull?Adriatico e sul suolo molisano, e non solo. Soltanto una sentenza del Tar pu? bloccare queste autorizzazioni, senza la via giudiziaria istituzionale non si possono avere sospensive. Nel contempo ? continuano gli attivisti – va percorsa ovviamente anche la strada referendaria, che sarebbe imprudente abbandonare, in una situazione in continua evoluzione legislativa. Riteniamo doveroso da parte degli enti locali dimostrare con questo ricorso la loro concreta partecipazione alla lotta contro la petrolizzazione, dichiarata ufficialmente con l?adesione alla richiesta di referendum e alla Carta di Termoli in difesa dell?Adriatico?.
Mic. Bev.
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