Trivelle, parola alla Corte Costituzionale

Il parere definitivo lo dar? la Corte Costituzionale che la settimana prossima sar? chiamata a dire la sua sui quesiti che non sono stati ritenuti ammissibili dalla Corte di Cassazione. Quello che ? certo, per?, ? che il referendum sulle trivellazioni ci sar?, almeno nella parte che riguarda il quesito sul divieto delle attivit? petrolifere in mare entro le 12 miglia. La Suprema Corte, infatti, ? entrata nel dettaglio di quelli che erano i sei quesiti proposti dalle 10 Regioni italiane, tra cui anche il Molise, per impedire le perforazioni sia in mare che sulla terra ferma. A ?influenzare? la decisione dei giudici di Roma ? stato anche l?emendamento che ? stato approvato prima di Natale dal Governo Renzi che, di fatto, ha modificato in parte la normativa sullo Sblocca Italia e ha determinato l?ordinanza dei giudici. Dei sei quesiti presentati dalle Regioni tre, infatti, sono stati ritenuti soddisfatti con le modifiche introdotte nella Legge di Stabilit? 2016. ?Questo ? si legge in una nota di Enzo Di Salvatore, costituzionalista ed esponente del Coordinamento nazionale No Triv ? costituisce un innegabile successo in quanto il Parlamento ha anche accettato di cancellare quelle norme che consentivano al Governo di sostituirsi alle Regioni in caso di mancato accordo sui progetti petroliferi e sulle infrastrutture necessarie alla realizzazione di questi progetti?. Un solo quesito, invece, ? stato riammesso in Cassazione ed ? quello relativo al divieto delle attivit? petrolifere in mare entro le 12 miglia. ?Il Parlamento ? ha continuato Di Salvatore ? ha accettato di modificare la norma del codice dell?ambiente che consentiva la conclusione dei procedimenti in corso prevedendo, per?, che i permessi e le concessioni gi? rilasciati non avessero pi? scadenza?. Una modifica che, secondo la Cassazione, ?non soddisfa la richiesta referendaria in quanto non corrisponde alle reali intenzioni dei promotori del referendum?. Due, invece, sono i quesiti che restano ancora ?tra color che sono sospesi? e sono relativi alla durata dei permessi e delle concessioni e al ?piano delle aree?. Per questi due quesiti, spiegano i No Triv, ?c?? ancora spazio per promuovere un ricorso davanti alla Corte Costituzionale? ed ? proprio in questa ottica che ? partito l?appello alle 10 Regioni che hanno promosso il referendum affinch? ?promuovano ora un conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale nei confronti del Parlamento. Se la Corte ammetter? il conflitto e decider? che c?? stata effettivamente elusione dei quesiti, la sua decisione sar? in condizione di annullare le modifiche del Parlamento su quesiti due punti e quindi si potr? celebrare il referendum su tre quesiti: il mare, la durata dei permessi e delle concessioni e il piano delle aree?. E del dovere di ?interpretare lo spirito referendario? che per? ?non pu? prescindere dal tema della leale collaborazione tra le istituzioni?, ha parlato anche il presidente del consiglio regionale della Basilicata, Piero Lacorazza. Lo stesso che si ? ?diviso? tra la necessit? di portare avanti il referendum e il mantenimento di ?nodi? che ?sono e restano politici e istituzionali. L?obiettivo ? quello di cambiare le leggi che mettono in discussione la leale collaborazione tra istituzioni della Repubblica in un campo delicato come quello della politica energetica, che con la riforma costituzionale, se dovesse essere approvata dall?eventuale referendum confermativo, passer? nella competenza esclusiva dello Stato. Ci possono essere opinioni diverse sulla riforma del Titolo V – afferma Lacorazza – ma in ogni caso non si pu? prescindere dalla leale collaborazione tra istituzioni, cos? come la Basilicata ha dimostrato sulla vicenda delle risorse naturali. La sostenibilit? non ? un dato, o solo un dato, ma ? parte di un processo democratico. Da tempo sostengo la necessit? di un confronto con il Governo, ma non si riesce a capire perch? ci? sia avvenuto sullo smog e non invece su un tema delicato come quello dell?energia (che tra l?altro ha anche a che fare con lo smog)?. Michela Bevilacqua