Treni, in Molise «una delle situazioni più drammatiche d’Italia»
Il risultato del rapporto di Pendolaria 2018 di Legambiente
Cresce il numero di chi prende treni regionali e metropolitane: 5,6 milioni di persone al giorno. Ovunque si investa, i pendolari del treno aumentano ma aumentano le differenze tra le Regioni e le opere necessarie ai pendolari sono senza risorse. Questi i principali risultati del Rapporto Pendolaria 2018 di Legambiente che dal 2008 analizza ogni anno la situazione del trasporto ferroviario in Italia, con numeri e storie e il duplice obiettivo di illustrare i risultati di politiche e investimenti e di dare forza alla costruzione di un Paese più sostenibile.
Legambiente evidenzia un paradossi in proposito: diminuiscono i chilometri di linee disponibili e la crescita nasconde differenze rilevanti nell’andamento tra le diverse Regioni e tra i diversi gestori. In alcune parti del Paese la situazione è migliorata, mentre in altre è peggiorata e si è ampliata la differenza nelle condizioni di servizio. Legambiente definisce quella molisana come una situazione tra le più drammatiche d’Italia per gli spostamenti interni, tornando a denunciare la situazione che dal 2016 vede il taglio della ferrovia che collega Campobasso con Termoli. «In ogni caso – afferma Legambiente nel Rapporto – il Molise resta per i viaggiatori su ferro un regione divisa letteralmente in due e questa situazione fa sì che il numero dei viaggiatori al giorno su treno rimanga a livelli bassissimi: 4 mila passeggeri».
Per l’associazione ambientalista «Si deve tornare almeno all’offerta di treni presente nel 2002, quando esisteva un convoglio che percorreva l’intera tratta da, Vairano-Caianello a Termoli, sei la Campobasso-Caianello e sette la Termoli Campobasso. La linea al momento sembra destinata ad essere trasformata in particolare durante il periodo estivo, in una linea con finalità turistiche e non commerciali. Al contrario un serio rilancio deve vedere come obiettivo un intervento di velocizzazione della linea anche tramite la realizzazione di tratti in variante per elevare la velocità di progetto a 150 km/h, ridurre il raggio minimo delle curve, la pendenza massima ed adeguare le gallerie. Infine con l’aggiunta dell’elettrificazione si renderebbe possibile il collegamento diretto tra Termoli e Roma, prolungando il tragitto dei convogli da Campobasso, in modo da ottenere un collegamento efficace con i collegamenti ad Alta Velocità, che ora fermano a Termoli». Un’operazione di restauro quantificata in 510 milioni di euro, di cui venti per nuovo materiale rotabile, per un bacino d’utenza di 105 mila utenti.