Transumanza, un progetto-pilota con i pastori dalla Puglia al Molise
Dopo il riconoscimento Unesco, si lavora per valorizzare l’itinerario che ogni primavera viene percorso dalla famiglia Colantuono di Frosolone
CAMPOBASSO. Valorizzare, attraverso l’attività dei pastori, una piattaforma culturale di un certo livello per i prossimi dieci anni. Dopo il riconoscimento tra gli elementi del Patrimonio immateriale dell’Umanità, la transumanza guarda al 2020 con entusiasmo e rinnovate aspettative. Prima fra tutte, la realizzazione di progetto pilota che veda il Molise capofila – con una sinergia tra le forze sociali, politiche ed economiche locali – da realizzare sull’itinerario più importante e più noto a livello italiano: quello dalla Puglia al Molise che ogni primavera viene percorso dalla famiglia Colantuono di Frosolone, mentre il 20 ottobre di ogni anno dal 1994, pastori, pecore e capre invadono il centro di Madrid per rivendicare il loro diritto di utilizzare gli itinerari tradizionali per far migrare il loro bestiame dal nord della Spagna verso sud per passare l’inverno. In Spagna, infatti, esiste una legge, la 3/95, che protegge i pastori che percorrono il “Camino Real”.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina, venerdì 3 gennaio, nella sede dei Borghi della Salute in via Ziccardi 64, a Campobasso, con una conferenza stampa organizzata dall’associazione partner della transumanza, presieduta dal dottor Marco Tagliaferri, alla presenza del dottor Felice Di Donato, presidente della Pro loco di Santo Stefano, e Nicola Di Niro, direttore di Asvir Moligal. Nell’occasione, è stata anche presentato il convegno-dibattito che si terrà domenica prossima, 5 gennaio, nella frazione di Santo Stefano, nei locali dell’ex edificio scolastico, con organizzazione e interventi della Pro loco, del Comune di Campobasso, di Asvir Moligal, della fondazione Popoli e Territori, dell’associazione “Tratturando”, dei Borghi della Salute, e di Simdo. Santo Stefano rappresenta un passaggio essenziale del viaggio dei Colantuono, all’alba dell’ultimo giorno di viaggio. La piccola comunità che vive a 7 chilometri da Campobasso si adopera per accogliere mandriani e carovana, salutarli e offrire loro la prima sostanziosa colazione di giornata. Un momento sempre emozionante e partecipato che esprime i punti di forza della transumanza molisana: l’accoglienza, la condivisione e il desiderio di rinforzare le radici del territorio. Con il convegno di Santo Stefano, si chiuderà una serie di tre incontri, i primi due si sono svolti a Santa Croce di Magliano e Torella del Sannio, altre due comunità fortemente legate al lungo viaggio dei Colantuono.