Nel 2018 rimase ferito anche un giovane molisano. Il Comune di Corinaldo e i gestori della discoteca esclusi dalla costituzione di parte civile
È durata oltre 4 ore l’udienza, da remoto, dinanzi al gip Moscaroli di Ancona per la vicenda legata alla tragedia di Corinaldo. Nella notte, tra il 7 e l’8 dicembre 2018, all’interno del ‘Lanterna Azzurra Clubbing’ di Corinaldo, in tanti erano ancora in attesa dell’esibizione del cantante Sfera Ebbasta. A un certo punto, stando alla ricostruzione degli inquirenti, entrò in azione la banda dello spray, che spruzzò sostanze urticanti per compiere furti. In pochi attimi la situazione degenerò: durante quegli istanti persero la vita cinque adolescenti e una giovane madre; circa 200 persone rimasero ferite, tra cui un 18enne molisano. Il giovane è stato a lungo ricoverato in ospedale, a causa delle gravi ferite riportate. Stamane il ragazzo, attraverso il suo legale, l’avvocato Silvio Tolesino (nella foto in basso), si è costituito parte civile nel processo. Oltre al Comune e ai gestori del locale, è stata esclusa dalla costituzione di parte civile anche un’associazione Onlus. Accolta invece la richiesta della Regione Marche e di tutte le persone fisiche. La prossima udienza si svolgerà giovedì 11 giugno quando ci sarà l’interrogatorio degli imputati, sei ragazzi della Bassa Modenese, tra i 19 e i 20 anni, arrestati il 2 agosto 2019.
