Tragedia ad Ancona, parla il Direttore Marittimo di Abruzzo e Molise: «E’ stata una disgrazia»

Il comandante De Carolis: «Sul territorio di competenza ci sono 10 piattaforme e diverse teste di pozzo oltre all'Alba Marina vicino Termoli. Vengono revisionate ogni 3 anni»

REDAZIONE TERMOLI

Sarà il pubblico ministero che ha aperto un fascicolo di inchiesta contro ignoti per “omicidio colposo e lesioni colpose” a stabilire le disposizioni relative all’incidente che all’alba di martedì mattina è costato la vita ad Egidio Benedetto, il gruista originario di Montenero di Bisaccia finito sul fondo dell’Adriatico a 70 metri di profondità. In attesa delle disposizioni successive al recupero della salma, vanno avanti anche operazioni di messa in sicurezza e recupero della cabina e del braccio della gru. E’ stato invece sottoposto a un intervento chirurgico che si è risolto positivamente uno dei due operai che sono rimasti feriti nella caduta della gru a bordo della quale si trovava Benedetto che, dalla sua, vantava una esperienza ultradecennale nel settore e che sarebbe tornato proprio ieri a casa dopo un periodo di lavoro passato sulla piattaforma della Eni. Secondo i primi rilievi, precisa una nota della società riportata sul sito de “Il Resto del Carlino”, «la gru oggetto dell’incidente era stata revisionata secondo normativa in data 23 agosto 2018 e al momento dell’incidente il carico della gru, un serbatoio vuoto, era di 6.5 tonnellate a fronte di una capacità massima consentita di 18 tonnellate». Ulteriori informazioni «saranno fornite non appena disponibili», aggiungono dalla società. Un incidente che ha gettato nello sconforto la famiglia di Benedetto che attende il rientro della salma per l’ultimo straziante saluto, ma che ha riportato all’attenzione anche la questione della sicurezza e delle trivellazioni in mare. Tra l’Abruzzo e il Molise, stando a quanto affermato al Tgr Abruzzo dal Direttore Marittimo di Abruzzo, Molise e Isole Tremiti, Donato De Carolis, ci sono diverse piattaforme: 10 piattaforme e una testa di pozzo nella zona del teramano in Abruzzo «delle quali solo 3 – ha affermato De Carolis – hanno la possibilità di alloggiare personale con moduli abitativi e quello che serve una comunità». A queste si aggiungono altre teste di pozzo nella zona del chietino, sempre in Abruzzo e l’Alba Marina nelle acque di Termoli «che movimenta prodotti petroliferi. Quello che è accaduto ad Ancona è stata una disgrazia che non doveva capitare e invece è capitata. Saranno le indagini a chiarire le circostanze». Si tratta di piattaforme che «ogni tre anni vengono sottoposte a controlli di sicurezza sul luogo di lavoro che fanno capo alla norma sull’igiene, legge 81».