Torna il Bonus Trasporti, chi può beneficiarne e come richiederlo

Un bonus di 60 euro da utilizzare per l’acquisto di biglietti del treno e bus per chi nel 2022 ha registrato un reddito inferiore a 20 mila euro

di Giusy Spadanuda

Introdotto dal Governo Draghi nel 2022 e destinato a scadere senza possibilità di rinnovo alla data dello scorso 31 dicembre, il Bonus Trasporti è stato invece riconfermato anche per il 2023 così come dichiarato dal Min. delle Infrastrutture e dei Trasporti in questi giorni. Il beneficio rimarrà di 60 euro utili per acquistare abbonamenti mensili, validi per più mesi o annuali, per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale e di trasporto ferroviario nazionale. Saranno esclusi dall’acquisto con il Bonus i servizi di prima classe, business, club/exclusive e premium.

Il decreto legge sui carburanti, all’interno del quale è stato previsto il rinnovo del bonus, ha previsto lo stanziamento di 100 mila euro per il contributo alle spese di trasporto pubblico.

Le condizioni da soddisfare per poter richiederlo è aver avuto nel 2022 un reddito complessivo ai fini IRPEF inferiore a 20 mila euro (rispetto ai 35 mila euro dello scorso anno) e acquistare uno solo degli abbonamenti sopracitati con il bonus che può avere un valore pari o inferiore al 100 per cento della spesa.

La domanda dovrà essere presentata sul portale www.bonustrasporti.lavoro.gov.it entro il 31 dicembre 2023 accedendo previa registrazione sul portale tramite SPID o carta d’identità elettronica (CIE). Non sarà necessario presentare l’ISEE. Nella richiesta bisogna indicare l’importo del buono richiesto rispetto alla spesa prevista e il gestore del servizio di trasporto pubblico. Il bonus è nominativo e individuale e sarà rilasciato con un codice identificativo univoco, ma la domanda potrà essere anche per i figli a carico, mentre i figli maggiorenni, seppur a carico, dovranno fare richiesta propria. Nella domanda dovranno essere allegati le dichiarazioni di autocertificazione per i dati anagrafici e per il reddito.

Per chi non dovesse rientrare di diritto tra i beneficiari, resta ferma la possibilità di detrarre in sede di dichiarazione dei redditi il 19 per cento delle spese sostenute per l’acquisto degli abbonamenti fino ad un massimo di 250 euro.