Toma scende in campo: “Ripartire dai bisogni delle famiglie”

Professionalità e competenza gli vengono riconosciute da più parti. Tanto che in molti, come ci ha confessato nella lunga intervista, lo avrebbero voluto al proprio fianco. Donato Toma è uomo del fare. Di quelli che risolvono i problemi. E la politica lo ha sempre chiamato, da tecnico e da esterno, per mettere mano alle situazioni più complicate. Anche in questa circostanza è stato interpellato per uscire da una situazione di stallo totale. Quella che stava vivendo la coalizione di centrodestra. E Toma questa volta ha fornito subito la sua disponibilità. “In realtà la mia investitura è dell’ultima ora. In precedenza – ha dichiarato – mi ero reso indisponibile alle richieste di candidatura che mi sono provenute da più fronti. Credo che il mio nome sia venuto fuori dal tavolo locale e romano perché sono presidente dell’ordine di Campobasso, ma sono anche su tavoli di rappresentanza romani”.

C’erano già stati contatti precedenti? “Ho buoni rapporti con tutti i rappresentanti della coalizione e come presidente  dell’ordine ho ottimi rapporti con tutti in generale. Ho avute richieste di candidature come consigliere da più parti, ma non ho accettato, perché avevo deciso di prendere in considerazione solo quelle più ambiziose”.

Sarà un centrodestra compatto a sostenerla? “E’ quello che mi auguro, che spero e vorrei. Solo se le coalizioni sono compatte riescono a realizzare i programmi, altrimenti diventa difficile”.

La sua figura è stata scelta anche per fermare l’avanzata dei 5 Stelle? “Bisogna lavorare per portare cambiamenti sul territorio, migliorare la condizione giovanile, sociale e soprattutto quella delle famiglie che soffrono. Solo a questo bisogno pensare, non all’avanzata dei 5 Stelle. Non vogliamo lotte contro nessuno, ma avanzare soluzioni per la situazione di crisi che è seria e  grave”.

Partendo da cosa? “Dagli interventi per l’occupazione nel breve periodo, no nel medio e lungo. Fondamentali azioni tese a sostenere le famiglie bisognose perché nei periodi di crisi a risentire maggiormente della situazione sono i meno abbienti. E poi c’è bisogno nel lungo periodo di investimenti, infrastrutture, strade e imprese”.

Lei è stato chiamato dalla politica sempre quando i conti non tornavano. Oggi in Molise i conti tornano? “Suppongo che non siano proprio adeguati alle esigenze attuali delle famiglie. C’è poi il problema dell’immigrazione, degli Sprar, della gestione e razionalizzazione dell’accoglienza: una serie di questioni che richiedono quale competenza amministrativa, la macchina burocratica è complessa”.

Come giudica lavoro della giunta uscente? “Non ho particolari richiami da fare alla giunta uscente – ha concluso – perché il periodo in cui ha operato è stato brutto. Penso che si possa fare meglio e di più”.

Mimmo di Iorio