Toma: “Prima i molisani e la loro salute, per loro 10 milioni in più sul budget 2023”
Il presidente-commissario, che si è dichiarato pronto “a non ricandidarsi per tutelare il sacrosanto diritto alla salute dei cittadini” con “la schiena dritta” per “una sanità pubblica libera ed efficace”, ha annunciato, insieme con il sub, Giacomo Papa, gli ultimi provvedimenti in materia: “Potenziati i distretti di Termoli ed Isernia per combattere la mobilità passiva verso le regioni confinanti”
“Prima i molisani – come nei ben noti manifesti elettorali della Lega che qui nulla c’entrano in verità – e la loro salute con dieci milioni di euro in più sui tetti di spesa sanitaria assunti a gennaio scorso che passano dai 46,9 milioni del 2021 ai 56,6 del 2023 con un aumento percentuale del +20,67% sulla base della spesa storica, come ci è stato indicato dall’Agenas, e con riferimento al complesso di prenotazioni”. Lo ha annunciato il presidente-commissario ad acta per la sanità del Molise, Donato Toma, affiancato dal sub commissario, Giacomo Papa, nella sala del Parlamentino della giunta regionale in via Genova a Campobasso.
In particolare, “sono stati potenziati i distretti sanitari di Termoli ed Isernia – ha spiegato il governatore – per la combinazione della mobilità passiva di prossimità”, evitando ai molisani di recarsi nelle strutture pubbliche di Vasto, Foggia o della Campania. “Sono stati previsti anche aumenti di budget per le prestazioni salvavita qualora fossero insufficienti e se ne manifestasse l’esigenza. Abbiamo una nuova convenzione con Federfarma risparmiando 600mila euro e l’importantissimo protocollo per la gestione dei test gratuiti NGS per l’adenocarcinoma metastasico del polmone per cui, nelle prossime ore, firmeremo il relativo decreto”.
Ma c’è di più. “Ai ministeri della Salute e dell’Economia e Finanze abbiamo sottoposto la riorganizzazione della rete territoriale e ospedaliera per gli atti di preventiva valutazione che precedono il Dca. Per questo però – ha osservato Toma – è necessario che venga espunta dall’ordinamento italiano la Legge Regionale 11/22, dichiarata incostituzionale dal Governo che, di fatto, ci impedisce di adottarlo immediatamente”.
Sulla questione dell’Asrem e del suo direttore generale, il commissario ha comunicato di aver “restituito al Nucleo di valutazione la delibera di valutazione dell’operato di Florenzano perché su alcuni punti non raggiungeva una conclusione univoca”. Dunque, una volta riformulata quest’ultima, la decisione sul futuro del dg Asrem dovrebbe arrivare entro una settimana. A stretto giro anche il caso Gemelli, la quale struttura “ha chiesto un tavolo di confronto con l’Agenas sui tetti di spesa per il 2022 e il 2023 che si svolgerà nei prossimi giorni e cui prenderemo parte anche noi”.
In ultimo, ma non certo da ultimo per importanza con le elezioni regionali distanti ormai pochi mesi, Toma ha voluto precisare di aver “messo in conto anche la possibilità di non essere ricandidato per tutelare il sacrosanto diritto alla salute dei molisani. C’è invece chi mette prima i propri interessi e poi la salute dei cittadini (riferimento chiaro, sia pure non evidente, a qualche alleato di peso a livello elettorale della sua maggioranza come di altre precedenti a questa, ndr)”. Dunque, “schiena dritta per una sanità pubblica libera ed efficace perché – ha concluso il governatore – il ruolo commissariale è di carattere amministrativo, legata alle linee guida del Governo, mentre quello del presidente è di carattere istituzionale e legato alle scelte politiche dei molisani”, i quali andranno giocoforza riconquistati “strappandoli” in primis dall’astensionismo galoppante delle ultime tornate elettorali. (adimo)