Toma a Montecilfone illustra l’ordinanza emessa dalla Protezione Civile (VIDEO)

Priorità alla rimozione delle situazioni di pericolo.

Fugare qualsiasi dubbio sul programma di interventi da attuare nei prossimi mesi e illustrare l’ordinanza emessa dalla Protezione Civile nazionale relativa ai provvedimenti per la ricostruzione e per l’autonomia sistemazione dei cittadini sfollati a seguito del sisma del 16 agosto.

Questa la mission portata a termine nella serata di oggi dal Governatore Toma il quale, accompagnato dal Direttore del Dipartimento regionale della Protezione Civile, Giuseppe Giarrusso, e dall’assessore Nicola Cavaliere, si è recato in quel di Montecilfone per incontrare i sindaci e i cittadini dei comuni colpiti dal terremoto. Anticipato da un breve intervento del sindaco “di casa”, Franco Pallotta, Toma ha snocciolato uno dopo l’altro tutti i punti che compongono la nuova ordinanza, cercando di essere il più chiaro ed esaustivo possibile, non prima di ammettere, senza peli sulla lingua, che effettivamente un po’ di tempo è stato perso da parte del governo centrale. Ciononostante ha ribadito: «Il Governo ci ascolta, in queste ultime settimane ho fatto molto pressing ed alla fine il risultato è arrivato».

Chiaro anche l’invito rivolto ai sindaci e ai presenti di non soffermarsi sulla tanto discussa cifra di 2 milioni. «Si tratta di una prima trance ovviamente, e vi dirò di più, quella cifra era a me nota già a partire dalla sera del 16 agosto, quando c’è stata la seconda scossa, quella più forte». Nell’annunciare la sua nomina a Commissario Delegato, il governatore riporta all’attenzione dei presenti un dialogo avvenuto con il dottor Borrelli, quando il capo della protezione civile comunicò appunto al governatore che sarebbe stata stanziata una cifra di 2 milioni di euro in questa prima fase poiché gli altri soldi sarebbero stati convogliati su Genova.

Toma poi entra nel dettaglio dell’ordinanza, punto di riferimento per il piano di interventi da calare sul cratere e che – come ha spiegato lo stesso – in questa prima fase sarà caratterizzato da una priorità: la rimozione delle situazioni di pericolo. Esempi in questo senso sono Palazzo Vannucci a Guglionesi così come il serbatoio di Montecilfone, per il quale si dovrebbe procedere nelle prossime settimane all’abbattimento, con i costi a carico della Regione Molise , proprietaria della struttura. Altri aspetti regolamentati dall’ordinanza riguardano il ripristino di infrastrutture e servizi, anche mediante interventi di natura temporanea, come ad esempio gli affitti comunali.

Il governatore ha poi spiegato che i fondi non saranno calati a pioggia e saranno circoscritti alla sola provincia di Campobasso, delimitando un area del Cratere che dovrebbe essere più o meno di 25 km. «Questo però non significa che se c’è un comune al di fuori di quella fascia che dimostra effettivamente di aver riscontrato  danni a causa del terremoto non gli venga erogato un contributo». Poi ha aggiunto: «Non è un piano fisso. È un piano rimodulabile. Le risorse finanziare sono erogate previo rendiconto delle spese sostenute e con attestazione del nesso di causalità con gli eventi sismici. Chi riesce a dimostrare questo nesso causa effetto viene indennizzato».

Il governatore illustra anche l’articolo 4, quello relativo ai contributi per l’autonoma sistemazione destinati ai nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa, sia stata distrutta – in tutto in parte – ovvero sgomberata in esecuzione dei provvedimenti delle competenti autorità (la classica inagibilità). Importi che vanno dai 400 per i nuclei monofamiliare, fino a 900 euro mensili per i nuclei familiari composti da 5 o più unità. In questo momento non si fa sciacallaggio – ha ribadito il Governatore prima di passare la palla ai sindaci – , in questo momento si procede insieme, senza divisioni partitiche. Il Ministro Lezzi lo ha ribadito a Palata ed io ho apprezzato quell’intervento: “spogliamoci dal colore politico”.