«Terra tradita», il Molise degli anni ’70 negli scatti di Flavio e Lucio Brunetti

I volti, i luoghi, le lotte, i sogni di una generazione nella mostra che aprirà il 1° febbraio

Dopo il grande riscontro di critica e pubblico per la mostra fotografica “Non aprire che all’oscuro” proveniente dalla studio fotografico Mastrosanti di Casacalenda, raccolta di lastre antiche che raccontano la realtà del Mezzogiorno di inizio ’900, Flavio Brunetti torna a raccontare il Molise attraverso il suo bianco e nero da fotoreporter sociale scandagliando dentro gli anni ’70 del secolo scorso. Con la sua nuova mostra che si chiama “Terra tradita” che aprirà i battenti venerdì 1 febbraio nella sala Axa della Palladino Company a Campobasso, Flavio Brunetti, ingegnere, attore irriverente, fotografo e musicista campobassano porterà alla luce immagini provenienti dall’archivio fotografico di Flavio e Lucio Brunetti attraverso 210 fotografie che parlano del Molise degli anni 70/80 e dei suoi sogni perduti ma anche attraverso un libro – catalogo che contiene i racconti e le atmosfere di quegli scatti. Erano gli anni dell’impegno politico studentesco e del miglioramento delle condizioni di vita per il proletariato urbano campobassano.

Diverse le sezioni della mostra: dalle occupazioni della case popopolari sotto la collina di San Giovannello che portarono all’arresto di uno studente, alle manifestazioni di solidarietà con il Chile di Allende, dal crollo di Monacilioni alla costruzione del viadotto del Liscione, fino alle lotte operaie della Fiat di Termoli, le condizioni di vita dei nostri contadini, la rivolta nel carcere di Campobasso. Uno spaccato di una regione e di una generazione «tradita», rigorosamente in bianco e nero, che riassume i grandi sogni di una generazione che era uscita dalla guerra e che sognava democrazia e diritti, così come milioni di uomi e donne in quell’epoca.