Termoli, i balneatori chiedono risposte sulla direttiva Bolkestein

TERMOLI. Se gli si chiede in che situazione si trovano adesso lui, Pietro D?Andrea, segretario regionale della Fiba-Confesercenti, risponde senza pensarci su due volte ?siamo nel limbo. Questo non ? n? paradiso n? inferno?. S? perch? quello dei balneatori, al momento, ? un futuro fatto di incertezze e preoccupazioni. Di una legislazione in materia che ?servirebbe come il pane? ma che in realt? il Governo Renzi non ha ancora emanato n?, tantomeno, inserito all?interno della Legge di Stabilit? alcun provvedimento che metta a riparo i balneatori italiani dagli effetti disastrosi che potrebbero avere con la Bolkestein. Chi si attendeva che con l?inizio del 2016 le cose potessero cambiare si ?, quindi, dovuto realmente ricredere. ?Il Governo non ha legiferato in materia perch? aspetta il deposito che la Corte Europea far? sulla questione?, ha continuato Pietro D?Andrea che da anni sta battagliando affinch? la Bolkestein (la normativa che dovrebbe vedere la messa all?asta degli stabilimenti balneari) non diventi realt?. E se si era tirato un sospiro di sollievo con la proroga al 2020, adesso le carte sono state di nuovo mescolate. S? perch? la decisione dei Tar di Lombardia e Sardegna, chiamati a dire la loro sui due ricorsi di altrettanti balneatori che non si sono viste rinnovate le proprie concessioni, di rispedire tutto l?incartamento alla Corte Europea ha scoperchiato un ?vaso di Pandora? che potrebbe portare a conseguenze disastrose per l?Italia e i circa 30mila proprietari di stabilimenti balneari. Da un lato, infatti, c?? il Governo che, non volendo incappare in una infrazione comunitaria ha deciso, semplicemente, di non decidere aspettando la sentenza della Corte Europea sui due contenziosi che sono attualmente in atto. Dall?altro lato c?? la stessa Unione Europea che a dicembre ha gi? dato un primo indirizzo negativo per la proroga al 2020 che, se venisse confermata, toglierebbe di fatto all?Italia l?autonomia di legiferare per quello che riguarda il proprio territorio. E nel mezzo ci sono le aspettative dei proprietari degli stabilimenti balneari che rischiano davvero grosso. La normativa Bolkestein, nella prima ?versione?, poneva al 2015 il termine per le concessioni e l?avvio delle aste. Il che significa che, paradossalmente, gi? da quest?estate qualcosa potrebbe cambiare nel panorama delle spiagge italiane. Tutto ancora da definire, ovviamente. Ma in mancanza di decisioni messe nero su bianco la preoccupazione dei balneatori ? grande. ?Per noi resta valida la proroga al 2020?, ha continuato D?Andrea che da tempo sta chiedendo al Governo di intervenire in materia. ?Il Governo italiano deve trovare la strada come hanno fatto la Spagna e le altre nazioni anche perch? al momento siamo tra l?incudine e il martello e questo ci impedisce di fare degli investimenti?. Una situazione di stasi che andrebbe avanti da anni con la conseguenza che ?mentre i nostri concorrenti hanno investito e migliorato i propri servizi noi siamo rimasti fermi al palo. Quello che chiedevamo ? ha proseguito D?Andrea ? erano delle leggi in armonia con le norme esistenti ma non ? avvenuto nulla di tutto questo?. Lo stesso D?Andrea che mette sul ?banco degli imputati? anche le amministrazioni locali e regionali ree, a suo dire, di non aver fatto nulla nonostante ?con la delega che il Governo ha fatto agli enti locali avrebbero potuto davvero decidere sul turismo al pari di quello che hanno fatto le altre Regioni di Italia?. Nel frattempo, per?, i mesi passano e la preoccupazione che dall?Unione Europea arrivi una ?stangata? per i proprietari degli stabilimenti balneari si fa davvero grande. Mic. Bev.