“Termoli Bene Comune” in campo: «Siamo la candidatura di rottura»

Ufficializzato l'appoggio di Marinucci a Marcella Stumpo. «Chi vota lei è come se votasse me». La candidata sindaco: «Siamo gli unici portatori dei temi della vera sinistra»

REDAZIONE TERMOLI

Una candidatura di «rottura rispetto a quello che c’è stato finora» nata con un unico obiettivo: «far cambiare Termoli perché questa città o cambia o muore». Di accordi o manovre con il centrosinistra o il MoVimento 5Stelle neanche a parlarne. D’altronde «noi siamo la vera sinistra, il resto che vedremo in questa campagna elettorale è solo la destra». Un percorso, quello di Marcellla Stumpo, candidata sindaco di “Termoli Bene Comune – Rete della sinistra”, che però potrà contare sull’appoggio di Paolo Marinucci. Il candidato sindaco all’ultima tornata elettorale e consigliere di minoranza durante l’amministrazione Sbrocca questa mattina è “uscito allo scoperto” nel corso di una conferenza stampa convocata proprio per formalizzare l’appoggio alla Stumpo, «compagna di tante battaglie dall’acqua bene comune al tunnel passando per il nucleare». Di qui, quindi, la decisione di Marinucci di non candidarsi in prima persona ma di seguire passo passo la campagna elettorale di Marcella Stumpo che nasce con l’esigenza di «rimettere insieme i pezzi della sinistra e ridare un senso al termine partecipazione e solidarietà che sono stati abusati e usati a sproposito da tanti candidati». «In questi giorni tante persone mi hanno chiesto le mie intenzioni e alla fine ho deciso che il 26 maggio non ci sarò in prima persona», ha affermato Marinucci che ha ringraziato tutte le persone «che lo hanno sostenuto e hanno intrapreso un percorso insieme a me. Non è stata una decisione facile: sento forte il senso di responsabilità verso la città ma se è vero che c’è un tempo per ogni cosa questo non è il tempo per essere candidato». Una decisione sofferta per Marinucci che ha specificato anche la sua intenzione di «non abbandonare la politica. Non smetterò di combattere contro l’arroganza di chi ha svenduto la città». Dall’altro lato, però, la consapevolezza di dover essere una sorta di “braccio destro” per la Stumpo. «Con Marcella ho combattuto tante vertenze e votare per lei è come votare per me», ha ribadito il consigliere comunale di minoranza. «Sono convinto che è il momento di voltare pagina e l’unica vera alternativa è solo Marcella». Sotto la lente della Stumpo sono andati a finire i “cavalli di battaglia” della Rete della Sinistra: il governo condiviso, la trasparenza assoluta, la partecipazione, l’attenzione verso l’ambiente e la salute, il diritto ad abitare e l’attenzione verso gli ultimi. «Sono tutti concetti che sono spariti dal vocabolario della politica e chi li usa lo fa impropriamente – ha proseguito la Stumpo – sarà una campagna elettorale unicamente di destra. I temi della sinistra vera non sono presenti e noi sentivamo questa mancanza come una ferita. Sappiamo di essere Davide contro Golia ma se c’è la possibilità di parlare e di pronunciare queste parole allora non abbiamo la paura di pronunciarle». L’obiettivo, quindi, è quello di avvicinarsi e farsi ascoltare «dai cittadini che non votano perché sono stanchi e perché non si riconoscono in questa politica provando a scommettere su qualcosa che è in antitesi rispetto a quello che c’è stato finora». Su tutto una consapevolezza: «non si nasce amministratori ma si impara ad amministrare una città e Termoli adesso ha poco da perdere per il livello al quale siamo arrivati. Noi partiamo dal concreto, sappiamo le difficoltà che ci sono e i tanti problemi, dal lavoro alle industrie in crisi. Sappiamo che va ricostruito il turismo e la gestione del mare ma si inizia dal provarci e dall’avere un progetto che è mancato in questi anni. Se non torniamo al concetto di città pubblica – ha proseguito – non possiamo andare da nessuna parte. Solo partendo dalla cura del patrimonio collettivo possiamo aumentare la qualità della vita e varrà in ogni caso la pena di averci provato». Le carte sono in tavola, quindi, e l’unica lista in appoggio alla candidata sindaco è pronta. Per una campagna elettorale che si preannuncia molto infuocata.