Tentata evasione, il video fa il giro dei siti web nazionali

Intanto le reazioni si dividono pro o contro l'atteggiamento di detenuto e agenti della Penitenziaria

Stanno facendo il giro del web le immagini dell’arresto avvenuto all’esterno del carcere di via Cavour a Campobasso dove ieri un detenuto 37enne italiano, dopo essere stato trasportato all’ospedale Cardarelli per un malore, ha deciso di abbandonare le stampelle che utilizzava e tentare la fuga verso la libertà, evadendo momentaneamente il controllo degli agenti della Penitenziaria.

Un po’ tutti i siti web nazionali di informazione riportano oggi la notizia, corredata dal video girato da un passante e diffuso sui social scatenando le polemiche. Si registrano, intanto, le prime prese di posizione degli addetti ai lavori del mondo carcerario come quella del capo del Dap, Dipartimento Amministrazione Penitenziaria: «Non sono ammissibili comportamenti del genere, nei confronti dell’agente saranno presi provvedimenti».

Il segretario generale del SSP, Sindacato di Polizia Penitenziaria, Aldo Di Giacomo invece sottolinea che «il filmato che gira in rete è solo parziale e non ricostruisce esattamente l’accaduto. Il detenuto che ha tentato la fuga aveva aggredito l’agente colpendolo con le stampelle prima di darsi alla fuga».

Gianmarco Cimorelli, segretario regionale dei Radicali, su FB ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Nella visita compiuta nel carcere di Campobasso, lo scorso mese, ho avuto modo di scambiare parole con il personale e con i detenuti. Osservare il video – finito alla ribalta nazionale – dell’agente che cerca di fermare un detenuto tramite l’uso della pistola, mi ha fatto riflettere ancor di più. L’inadeguatezza di una struttura, gli agenti sottorganico la mancanza di assistenza psicologica agli operatori, portano ad un malessere diffuso e visibile. Basta scambiare alcune parole con i poliziotti per comprendere come un ambiente inadatto sia in grado di avere conseguenze indicibili sui detenuti e sul corpo di sorveglianza. Come sempre in Italia ci si indigna senza mezze misure ma io nel video ci vedo due vittime, quello con la pistola e l’altro seduto a terra. E i colpevoli siamo anche noi che consideriamo il carcere una discarica sociale, i detenuti dei rifiuti e la polizia penitenziaria alla stregua di netturbini impegnati nella raccolta della nettezza urbana».

«L’episodio accaduto fuori dal carcere di Campobasso è quanto mai grave e stigmatizzabile. Apprezziamo l’iniziativa del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria che prontamente ha avviato gli accertamenti necessari sul fatto e un’eventuale azione disciplinare nei confronti dell’agente della polizia penitenziaria coinvolto». A parlare è Patrizio Gonnella – presidente di Antigone – a seguito di quanto avvenuto ieri nel capoluogo molisano.
Antigone Molise, attraverso le parole di Gian Mario Fazzini, «esprime grave preoccupazione e incondizionata condanna dell’episodio e ritiene che l’inqualificabile atteggiamento dell’agente di polizia penitenziaria sia la testimonianza più chiara ed evidente del clima di terrore e di allarme sociale frutto della politica giustizialista del governo italiano e delle sue recenti norme sulla ‘sicurezza’. Atteggiamenti che tra l’altro contrastano con un clima di più esteso controllo ‘umano’ ampiamente gestito all’interno del carcere di Campobasso, nel quale anche Antigone cura quotidianamente in corretta sinergia con la direzione della struttura di detenzione, un profiquo lavoro di monitoraggio sulle condizioni e sui diritti dei detenuti: rappresentando l’operato encomiabile dei vertici e del personale della Casa di Reclusione di Campobasso, Antigone Molise da tempo ne auspica la sua totale riforma, posto che la vetustà della struttura e la mancanza di spazi minimi di risocializzazione, determinano continue tensioni che possono sfociare, come accade spesso in episodi drammatici. Ogni profilo di responsabilità penale e disciplinare sarà da parte nostra oggetto di accertamento nelle sedi appropriat, presso la Procura della Repubblica».