Giovedì prossimo incontro durante il quale Pd e 5 Stelle dovranno presentare una rosa di nomi: riunioni separate dei due partiti per trovare la quadra
Il pressing romano per Domenico Iannacone si è infranto contro il muro del tavolo locale. I vertici dei partiti di centrosinistra hanno provato ad imporre, senza riuscirci, il nome del giornalista molisano che, però, ha trovato la netta opposizione dei dirigenti locali. A tentare l’operazione era stato Giuseppe Conte su spinta del sociologo Domenico De Masi. Operazione naufragata dopo la levata di scudi locale.
Questo pomeriggio si è tenuto un tavolo della coalizione, ristretto a 5 rappresentanti dei partiti più Volt che ha solo assistito, presso la sede del Pd in via Ferrari. Un nuovo sostanziale nulla di fatto: la novità riguarda il fatto che al prossimo incontro, previsto per giovedì santo, Pd e 5 Stelle dovranno portare una rosa di nomi sui quali poi il tavolo procederà ad una sorta di votazione per individuare il candidato presidente. Il voto sarà ponderato e quello di Pd e 5 Stelle varrà 2, quello dei partiti della sinistra (Verdi, Sinistra Italiana, Socialisti, Articolo 1 e Pci) peserà 1, mentre quello delle due civiche (Molise Domani e Molise solidale) influirà per 0,5.
Già in serata si sono svolti incontri separati della dirigenza dei 5 Stelle con i consiglieri regionali e la Direzione del Pd per trovare una linea comune. Quello di giovedì dovrebbe essere il penultimo incontro, mentre all’inizio della prossima settimana dovrebbe esserci il nome.
In discesa anche le quotazioni di Gravina, sul quale ci sarebbe il veto di Giuseppe Conte che vorrebbe conservare il capoluogo di regione, anche se il suo nome resterà caldo fino alla fine. redpol