Tamberi show

di Sergio Genovese

Il nostro famoso saltatore in alto, geneticamente predisposto allo spettacolo, ha  perso la strada per superare l’asticella a dimensioni più elitarie e per ritrovarla, attraverso la sua indole “casinara”, sta inanellando una serie di figuracce che non si addicono ad un campione che al collo porta la medaglia d’oro olimpica. Come le cronache hanno raccontato, attraverso  una conferenza stampa dell’assurdo,  l’olimpionico ha spiegato al mondo dell’Atletica che non ritiene più all’altezza il papà nella sua funzione di allenatore, da qui il pronunciamento sul distacco! L’azione mi riporta, con una forte accelerazione, al rapporto che hanno prevalentemente i nostri ragazzi con i propri genitori. La mia esperienza di educatore mi porta a riconoscere Tamberi  come  figlio di un mondo messo sotto sopra dalle inondazioni di morale bassa, che rendono i giovani prevalentemente anafettivi. Ma Gianmarco Tamberi aveva mostrato segni di inquietudine  anche quando si era rifiutato di stringere la mano a Marco Fassinotti suo antagonista al Campionati Italiani. Tornando ai rapporti dei giovani con i propri genitori le dichiarazioni di Gianmarco(figlio) avranno ferito il cuore di Marco(padre). Annunciare al mondo che il proprio genitore  non è più all’altezza di allenarlo non è stato solo un giudizio sportivo  ma una divaricazione colossale di un deficit che raccoglie insensibilità e neutralità di sentimenti. La lontananza che ha voluto promuovere Gianmarco è il segno dei tempi in cui l’egoismo ed il falso vittimismo propendono a deresponsabilizzare i giovani da colpe spesso addebitabili interamente a loro.Nel caso specifico quando le gambe di Tamberi esplodevano per salire su in cielo il papà aveva meriti molto nascosti quando invece le polveri esplosive sono risultate bagnate lo stesso papà e stato ritenuto la causa dell’insuccesso. Bella incoerenza di figlio! Tutto è andato nella direzione per denigrare l’allenatore e salvare l’allievo. Lo scenario dell’incredibile ha polverizzato il senso della famiglia e per certi versi della vita.  Non è possibile pensare che l’atleta non abbia messo in conto che in una carriera luminosa sono possibili anche certe défaillance  che hanno a volte ragioni oscure, basta un litigio con la fidanzata. Non sempre nello sport la scienza e la programmazione ti porta a calcoli matematici. Nadal a volte viene eliminato dai tornei dai numeri 50 del mondo. Succede. Onestamente mi indigna tanta cattiveria.  Altrettanto onestamente mi sarebbe piaciuto incontrare la medesima indignazione di tutta la stampa che ha raccontato il misfatto.  C’è un giovane che pur di raggiungere i suoi obiettivi mondiali si disfa, senza un accenno di prudenza , del proprio padre consegnato ad un dileggio silenzioso che però ha fatto molto rumore. Forse Tamberi figlio farebbe bene a prendere esempio dal Tamberi padre che pur disarcionato, ha evitato qualsiasi commento. Lo show termini al più presto altrimenti la carriera di uomo prima ancora che di  un atleta si incaglierà in un declino progressivo. E’ tempo di riflettere pur se con diligenza la Federazione ha imposto il ripristino della sinergia padre-figlio. Sarà solo una tregua armata se Gianmarco non cambierà il suo cliché  di atleta attratto dal palcoscenico.