Tagli al Tpl, Cgil e Uds: pronti al presidio

«Senza una risposta dagli enti, lanceremo una mobilitazione»

CAMPOBASSO

A dieci giorni dall’avvio dell’anno scolastico, la città si trova ad affrontare uno stato di precarietà generale. Da un lato alcune perplessità relative all’edilizia scolastica e dall’altro il taglio alle navette – da e per il terminal – che coinvolge la popolazione studentesca. Oltre ai liceali, lavoratori e molisani sono toccati da una decisione che
mette a rischio la circolazione in città e l’occupazione non solo di chi utilizza gli autobus e rischia di arrivare in ritardo sul luogo di lavoro, ma anche degli autisti Seac in quanto l’azienda potrebbe ricorrere ai licenziamenti. Il problema è ampio. Gli unici che al momento stanno prendendo la posizione dei cittadini, degli studenti e dei
lavoratori sono i sindacati che in questi giorni hanno chiesto a Comune di Campobasso e Regione Molise un tavolo di discussione per evitare il caos. Il primo a muoversi è stato il sindacato della Cgil Molise, che, oggi – intervistato nuovamente sulla questione – annuncia di lavorare in sinergia con la rete degli studenti per  organizzare iniziative di spessore, qualora le istituzioni non accolgano l’appello. «Se non ci saranno interventi congiunti da parte del Comune di Campobasso e della Regione Molise – dicono dalla Cgil Molise, Flc Cgil Molise, Filt Cgil, Unione degli studenti Molise – lanceremo una mobilitazione diffusa per coinvolgere tutti i soggetti interessati nella richiesta di legittime aspettative che riguardano i livelli occupazionali e l’erogazione di servizi essenziali come quelli legati all’intera filiera della conoscenza e del trasporto urbano ed extra-urbano».
«Tagli e ritardi nel sistema dei trasporti e nella programmazione – continuano le organizzazioni sindacali – penalizzano anche i settori della conoscenza. La Cgil del Molise, – dice Franco Spina – da tempo ha focalizzato l’attenzione su un diverso modello di sviluppo per la Regione che non può prescindere dalla proposta di una seria politica riferita alla mobilità e alla definizione programmata della rete molisana dei trasporti». Il dibattito aperto negli ultimi giorni sul tema del ridimensionamento del trasporto pubblico urbano nel capoluogo, appare ad oggi come un ulteriore attacco a quella che risulta una situazione già grave in merito a mobilità studentesca e diritto allo studio. «Ancora una volta – continua Spina – si rischia di aumentare il disservizio e l’isolamento degli studenti che non risiedono a Campobasso, senza contare che il ridimensionamento dei trasporti non parte da un attento monitoraggio delle necessità dei cittadini ma solo dai soliti meri calcoli economici e impedisce un piano di trasporto urbano realmente funzionale per gli utenti. Pertanto, chiediamo che venga garantito l’ordinario svolgimento del trasporto da e per il terminal cittadino, una riorganizzazione dei servizi e delle corse garantendo in tal modo la mobilità cittadina e i livelli occupazionali esistenti. Inoltre riteniamo non più rinviabile una discussione lungimirante che faccia uscire la nostra regione non solo dall’isolamento di alcune sue zone peculiari ma anche dalla logica campanilistica che troppo spesso e per troppo tempo ha caratterizzato la miopia delle scelte operate dai diversi amministratori locali legati ad un concetto arcaico di scuola sul territorio che non ha più rispondenza con la reale richiesta di formazione degli studenti. E’ giunto il tempo di dare seguito all’esigenza più volte rappresentata di avviare una discussione concreta per la proposta di Legge sul sistema di istruzione e formazione, sul diritto allo studio e su un serio e possibilmente condiviso Piano di dimensionamento scolastico legato anche alla elaborazione di un programma straordinario dei trasporti e di edilizia scolastica. Non è questa la stagione degli slogan e delle passerelle da campagna elettorale. I lavoratori, gli studenti, gli utenti e i cittadini attendono risposte concrete».