CAMPOBASSO. Dopo la settimana appena trascorsa, caratterizzata da diversi “imprevisti” quali abbondanti nevicate e ripetute scosse sismiche (lievi ma frequenti), era inevitabile che sia i cittadini che la classe politica si ponessero il problema della sicurezza nelle scuole.
Dopo la considerazione che la maggior parte delle strutture scolastiche non ? sicura, in effetti la loro chiusura temporanea da sola non ? sufficiente se non accompagnata da verifiche approfondite da parte degli uffici tecnici (attualmente non risultano documenti attestanti la sicurezza dei vari istituti), il disappunto dei COBAS – sezione Pubblico Impiego (sebbene favorevole alla sospensione delle lezioni per ragioni di sicurezza) riguarda l’ingiustizia verso alcune categorie di lavoratori, nello specifico il personale Ata, che anche in questi giorni era regolarmente in servizio. Quello che chiedono i COBAS, quindi, ? la garanzia dei diritti e la tutela della sicurezza di tutti i lavoratori, a prescindere dalla professione esercitata.
?Non ci si pu? preoccupare della sicurezza solo di alcuni e non di altri. Il personale ATA ? dicono dai Cobas – non ? un mondo a s?, siamo convinti che indubbiamente i ruoli e le competenze in una scuola siano distinti, ma la scuola non ? solo dirigenza e didattica, la scuola ? un contesto di ?Unit? dei servizi? in cui ad ogni professionalit? ? richiesta una partecipazione attiva ed una condivisione di obiettivi, con parit? di trattamento. E non solo. Ad oggi, ancora nessun documento tecnico comprovante il rispetto della normativa antisismica ? stato fornito e i rappresentanti politici e gli esperti continuano a sostenere che gli edifici scolastici non sono ?a norma?, tuttavia non ? possibile creare allarmismi tra la popolazione e, quindi, le attivit? scolastiche riprenderanno regolarmente negli stessi istituti, eccezion fatta per la scuola. La disparit? del trattamento proprio non la tolleriamo e siamo pronti a batterci, ancora una volta, per la tutela dei diritti di tutti e non solo di alcuni?.