Struggente addio all’aperto a Stefano Patriciello

La gente, gli amici, tutte le persone che conoscono la famiglia Patriciello hanno dato ascolto all’appello lanciato da Aldo: quello di evitare di andare ai funerali di Stefano per evitare gli assembramenti vietati dalla Fase due del Covid 19. E così è stato. Alla fine è stata una cerimonia funebre, officiata anche da don Maurizio Patriciello, il famoso sacerdote della Terra dei Fuochi, che ha visto presenti solo i famigliari e gli amici più stretti, tutti vicini ad una famiglia distrutta dal dolore per la disgrazia capitatale. La bara è arrivata a spalla sul piazzale della chiesa dei santi Martino e Nicola. Su di essa la maglia del Napoli è quella del Venafro. È stata deposta a terra, con tutta la famiglia Patriciello stretta lì attorno, nell’ultimo saluto a Stefano, morto sul lavoro che aveva sempre amato, su una delle centinaia di strade che aveva asfaltato con la sua impresa. Una morte assurda, imprevista che ha colpito e piegato per il dolore non solo la moglie e i tre figli, ma tutta Venafro che amava “Mignolino” l’indimenticabile terzino goleador della promozione in quarta serie di tanti anni fa.