Strategia Aree Interne: 6,7 milioni per il Matese

CAMPOBASSO.  Il dibattito sulle aree interne trova elementi di programmazione territoriale concepiti dal basso, capaci di formulare valide strategie ed obiettivi. E’ il caso dell’area del Matese, una macro area abitata da ventimila cittadini che raggruppa quattordici comuni. Attraverso un percorso iniziato all’inizio dello scorso anno gli amministratori locali, insieme alla Regione Molise, per invertire la perdita demografica connessa alla marginalizzazione, si sono posti obiettivi intermedi in grado di aumentare il benessere della popolazione locale, aumentare la domanda di lavoro, aumentare il grado di utilizzo del capitale territoriale, ridurre i costi sociali dello spopolamento, rafforzare i fattori di sviluppo locale. Ieri la presentazione del progetto “Strategia dell’Area pilota Matese” che prevede interventi riguardanti la mobilità, la salute, l’istruzione e sviluppo locale. A Palazzo Vitale il presidente della Giunta regionale Paolo Frattura, insieme ai sindaci protagonisti dell’area matesina, ha illustrato i passaggi strategici degli interventi previsti nel progetto pilota presentato dalla Regione Molise e approvato dal comitato tecnico nazionale per le aree interne, per il rilancio del territorio e il contrasto allo spopolamento. Finanziata con 6,7 milioni di euro da fondi previsti dalla legge di stabilità 2014 e da fondi comunitari, la “Strategia Interna del Matese” coinvolge 14 comuni (Boiano, Campochiaro, Cantalupo nel Sannio, Castelpetroso, Cercepiccola, Colle d’Anchise, Guardiaregia, Roccamandolfi, San Giuliano del Sannio, San Massimo, San Polo Matese, Santa Maria del Molise, Sepino e Spinete). Proprio Andrea Romano, sindaco di Spinete, comune capofila del progetto pilota, ha introdotto la presentazione del progetto. “Per noi è un’opportunità che rompe completamente con gli schemi del passato, che qualche risultato hanno ottenuto ma la nostra area faticava ad avere un documento unico in cui 14 sindaci trovavano accordi, si mettono ad amministrare condividendo gli interventi, che raggruppa ventimila abitanti, quasi come se fosse una città diffusa che ci permette ad oggi di avere obiettivi chiari da un punto di vista degli interventi e chiarezza su alcune fonti di finanziamento che vanno a supportare quello che noi abbiamo scritto. Prima attraverso una fase preliminare, poi con una interlocuzione con il Comitato Aree Interne – ha proseguito Romano aggiustando il tiro, coinvolgendo gli operatori locali, quelli agricoli, quelli economici, le amministrazioni, le associazioni e in conclusione, in base ai quattro assi prescelti, tentiamo di far restare i nostri cittadini nei nostri comuni e perché no, cercheremo di attrarne degli altri. Siamo all’inizio, abbiamo un documento approvato, ci sono degli impegni ufficiali da parte dello Stato, da parte della Regione, da parte di tutti affinché si possano spendere queste risorse per gli obiettivi che noi abbiamo condiviso.” Soddisfatto il presidente Frattura. “Ancora una volta – ha dichiarato alla stampa – sottoscriviamo un documento di condivisione: gli obiettivi vengono dettati dal territorio, la strategia viene dettata dalla Regione incentivando l’associazionismo e la cooperazione tra i comuni e devo dire che se il territorio individua gli obiettivi, e se questi migliorano le condizioni di vita dei cittadini, va data una delega piena agli amministratori. Tutto ciò rappresenta un salto culturale per il quale tutti insieme ci siamo impegnati che sta, di fatto, concretizzandosi. Onore al merito e alla lungimiranza e concretezza con la quale le quattordici amministrazioni sono riuscite a condividere un progetto unico, ragionando con un territorio di area vasta”.