Strage di Corinaldo, iniziato ad Ancona il processo bis: giovane molisano tra le parti civili

Il ragazzo rimase ferito nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018

Ha preso il via nella mattinata odierna, lunedì 24 maggio, l’udienza davanti al gup del Tribunale di Ancona per la cosiddetta inchiesta bis sulla strage della discoteca di Corinaldo dove nella notte tra il 7 e l’8 dicembre morirono schiacciati 5 adolescenti e una madre di 39 anni: l’inchiesta-bis tira in ballo la commissione che rilasciò i permessi al locale Lanterna Azzurra, presieduta dal sindaco di Corinaldo Matteo Principi. 19 le persone comparse questa mattina davanti al gup del tribunale di Ancona, Francesca De Palma. Quella notte le vittime vennero travolte dalla folla che stava uscendo dal locale, all’interno del quale una banda di giovani rapinatori aveva spruzzato una sostanza urticante. Per questi ultimi, per la “banda dello spray”, il processo si è chiuso a luglio dello scorso anno con condanne per i sei ragazzi della Bassa Modenese, da 10 a 12 anni di carcere. L’inchiesta attuale invece riguarda il rilascio dei permessi di pubblico spettacolo e i sistemi di sicurezza e i reati contestati dai pubblici ministeri, Valentina Bavai e Paolo Gubinelli, sono omicidio colposo plurimo, lesioni anche gravissime, falso e disastro colposo. Circa 200 persone rimasero ferite, tra cui un 18enne molisano. Il giovane (difeso dall’avvocato Silvio Tolesino, nella foto in basso) è stato a lungo ricoverato in ospedale, a causa delle gravi ferite riportate. Il ragazzo attraverso il legale si è costituito parte civile. Prossima udienza fissata per il 30 settembre.

L’avvocato Silvio Tolesino