«Per la nostra scuola, il 23 maggio è sempre stata una data importante perché riteniamo che l’obiettivo finale del nostro lavoro sia proprio quello di fare in modo che lo studente termini il percorso di studio – i cinque anni trascorsi con noi – consapevole del suo ruolo di cittadino e dell’importanza del rispetto degli altri.
Da sempre, il Majorana-Fascitelli di Isernia ritiene fondamentale la conoscenza dei diritti fondamentali, la loro declinazione nei comportamenti quotidiani e l’incarnazione degli stessi in modelli strepitosi come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e in quelle figure meno conosciute ma che meritano sicuramente la stima e il ricordo dei giovani. Mai abbiamo dimenticato le donne e gli uomini delle scorte, le imprenditrici e gli imprenditori che si sono opposti al pagamento del “pizzo”, le famiglie che sono state accanto a tali meravigliose persone.
Nel corso degli anni, molte delle nostre attività hanno tenuto in considerazione questo sistema di valori: “Bollicine di legalità” ha permesso ai nostri studenti di confrontarsi spesso con Raffaele Cantone e Gherardo Colombo, di conoscere il sistema carcerario, di incontrare tanti magistrati, giornalisti, intellettuali che hanno messo a disposizione della collettività le proprie capacità e la propria esistenza. Nelle attività curriculari, inoltre, i docenti hanno sempre sottolineato l’importanza dei comportamenti che sono alla base della legalità e del valore condiviso della convivenza civile.
I progetti del Majorana-Fascitelli hanno spesso permesso agli studenti di vivere l’esperienza della «Nave della legalità», l’ultima nel 2018 (Allegato 1). Abbiamo pensato, dunque, di raccogliere in un video alcune immagini delle nostre partecipazioni all’iniziativa della Fondazione Falcone e di proporle alla visione del territorio per commemorare in questo modo il 23 maggio. Lo facciamo in un anno scolastico particolare per la pandemia che impedisce ai nostri studenti – è davvero un cruccio non da poco, per loro – di imbarcarsi per Palermo, come hanno fatto i loro colleghi degli anni precedenti, e di partecipare agli altri l’entusiasmo della loro età e il desiderio di un mondo migliore.
Il giudice Ferdinando Imposimato spese gli ultimi anni della sua vita a incontrare i giovani e a proporre una tesi luminosa: il rispetto delle regole e degli altri non è solo un valore etico, non è soltanto un comportamento «buonista» che gratifica le nostre coscienze ma è conveniente da un punto di vista materiale ed economico. Se tutti fossimo più attenti al nostro comportamento – diceva il magistrato – tutta la società avrebbe benefici economici rilevanti.
Facendo nostra questa idea, partecipiamo al 23 maggio 2020 con un sentimento di riconoscenza profonda nei confronti delle vittime di mafia e con la convinzione, davvero sentita, che i nostri giovani cambieranno il mondo».
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof.ssa Carmelina DI NEZZA