Stazione ferroviaria, tramonta l’ipotesi delocalizzazione

La decisione di Rfi dopo il tavolo tecnico di ieri a Roma. Sbrocca: «Interrate i binari invece di installare barriere antirumore»

Se c’è una certezza nel complesso iter che riguarda il raddoppio della tratta ferroviaria Termoli-Lesina è che la delocalizzazione della stazione ferroviaria di Termoli non ci sarà. Il tavolo tecnico che si è tenuto a Roma tra il Comune di Termoli, Rfi, la Regione Molise e i vari enti che rientrano nel progetto ha bocciato, infatti, la proposta che era stata nuovamente avanzata dai Comuni bassomolisani: quella di spostare la stazione dei treni da piazza Garibaldi, pieno centro di Termoli, a una zona compresa tra Rio Vivo e Marinelle, quindi proprio al confine tra Termoli e Campomarino. Una zona definita un vero e proprio “deserto”, dove al momento manca qualsiasi tipologia di servizio e, per giunta, decisamente non gradita agli stessi termolesi innamorati della collocazione centrale della stazione. Sono stati proprio il sindaco Francesco Roberti e il suo vice Enzo Ferrazzano a vedersi “piombare addosso” la fumata nera al termine del tavolo tecnico che si è tenuto a Roma. Stando a quanto hanno riferito alla fine dell’incontro, infatti, Rfi vorrebbe seguire gli accordi che sono stati precedentemente presi. Una decisione che ha fatto scattare il parere negativo del Comune di Termoli in una sorta di scontro per l’ottenimento delle richieste termolesi. E mentre qualcosa di più potrebbe sapersi la settimana prossima quando, pare, i tecnici del Ministero e di Rfi dovrebbero arrivare proprio in basso Molise, ad esultare per la decisione del tavolo tecnico sono stati i rappresentanti del centrosinistra che questa mattina, 10 ottobre, hanno tenuto una conferenza stampa proprio sull’argomento. A tirare le somme di quanto accaduto e delle richieste del centrosinistra è stato l’ex sindaco Angelo Sbrocca che nei 5 anni della sua amministrazione ha portato avanti tutta una serie di incontri con Rfi e Ministero. Sotto la lente ci è andato a finire «l’unica convenzione che attualmente è valida ed è quella che, all’epoca, venne firmata tra il sindaco Greco, Rfi e il Ministero». Assieme a lui in conferenza stampa oltre agli esponenti del Partito Democratico Maricetta Chimisso, Oscar Scurti e Manuela Vigilante anche Vota X Te con Andrea Casolino e Italia in Comune con Giorgio De Luca. «Noi crediamo – ha affermato Sbrocca – nella costituzione del nodo Termoli che prevede una serie di opere alcune importantissime come la delocalizzazione della sottostazione elettrica di parco Sant’Alfonso la cessione di alcune aree di risulta al Comune di Termoli per fare una ciclopedonale verso il mare e l’interramento della linea ferrata nella parte cittadina di Termoli che avrebbe un duplice vantaggio da una parte quello di sanare la frattura che esiste tra due città quella al di là di viale Trieste e quella verso il centro con la linea divisoria dei binari e quindi fare un’unica città e dall’altra parte ovviare, e credo che sia una delle poche soluzioni fattibili rispetto alle barriere antirumore a cui ci opponiamo, a fare un interramento della linea ferrata come valore ambientale perché sarebbe un sistema anti rumore tra quelli più efficaci». Di qui l’appello all’amministrazione comunale affinché «non perda tempo con delle delocalizzazioni improbabili, ha respinto la proposta improbabile e l’inizio di un percorso di buon senso sereno con Rfi, con le altre società del gruppo e il Ministero delle Infrastrutture per fare l’interramento dei binari. Questo vogliamo e questo speriamo che si possa continuare in questo senso credo che sia uno dei progetti che non deve avere dei confini politici ma di tutta la città di Termoli ci vuole una volontà politica forte per effettuare l’interramento della stazione e l’attenuazione di quello che è l’inquinamento acustico».