SP 73 chiusa: ci fermeremo solo con l’arrivo delle ruspe

I sindaci delle tre comunità a rischio isolamento in presidio: presto manifesteremo davanti a Palazzo Magno a Campobasso

NOEMI GALUPPO

CAMPOBASSO

Strada provinciale 73 chiusa, ieri la mobilitazione popolare: «Ci fermeremo soltanto con l’arrivo delle ruspe». Si alzano i toni della protesta che vede protagonisti i sindaci di Limosano, Sant’Angelo Limosano e San Biase, in prima fila insieme ai cittadini contro la Provincia di Campobasso accusata di «inerzia». Lo scorso 5 marzo la strada provinciale è stata chiusa a causa del crollo del ponte. «Da allora il vuoto», denunciano i sindaci. «In questi mesi – spiega il primo cittadino di Limosano, Angela Amoroso – ho scritto più volte al Presidente della Provincia, senza mai ricevere risposta. Mi sono rivolta anche al Prefetto, che ha sollecitato per ben tre volte il presidente Antonio Battista a dare spiegazioni di una inerzia ingiustificabile. Ma anche il Prefetto non ha ricevuto risposta». L’unico riscontro da parte del Presidente Antonio Battista è stato ottenuto tramite le pagine di questo giornale, a seguito di un’intervista rilasciata lo scorso 20 settembre. «Comprendo e faccio mie le esigenze dei sindaci. Tutta la mia vicinanza alle loro comunità», aveva detto Battista, spiegando i passaggi effettuati dalla Provincia per sbloccare la situazione. Ma nessuna certezza sulla riapertura della strada era stata data, tanto che i sindaci ora dicono: «Caro presidente non abbiamo bisogno della sua vicinanza, soprattutto dopo l’assenza di sue risposte per ben sei mesi».

Il primo cittadino di Limosano ha addirittura inviato una lettera al Ministro Toninelli e, durante la manifestazione popolare di ieri lungo la via interessata dalla chiusura, ha annunciato che saranno prese forti iniziative per far sentire la voce dei cittadini di Limosano, Sant’Angelo e San Biase che rischiano l’isolamento. Questo perché dallo scorso marzo sono percorribili solo strade alternative, che, spiegano i sindaci, non saranno percorribili d’inverno in quanto pericolose. La situazione, già grave, è stata presa a cuore da questo giornale. Ieri numerosi i cittadini in presidio. Anche il Movimento 5 Stelle era sul posto e, tramite il senatore molisano Fabrizio Ortis, ha espresso solidarietà ai sindaci e alle popolazioni interessa- te, assicurando impegno perché si superino gli ostacoli in tempi brevissimi, evitando in tal modo che, con l’avvicinarsi della stagione invernale, i mezzi di soccorso siano costretti a percorrere strade tortuose alternative che potrebbero mettere a rischio la vita delle persone.

«Noi vogliamo la ricostruzione del ponticello e – tuona il sindaco Amoroso, affiancata dai colleghi di Sant’Angelo, William Ciarallo, e di San Biase, Isabella Di Florio – la riapertura della strada! Gli uffici provinciali hanno impiegato sei mesi per redigere uno studio di fattibilità preliminare di sette pagine. E per le indagini geognostiche, che avranno un costo di circa 6mila euro, è stata indetta una procedura aperta indicando come termine di esecuzione ben 180 giorni, ossia sei mesi, senza tener conto del ritardo e dell’emergenza». Duro l’attacco al presidente della Provincia, Antonio Battista: «Eppure la Sua attenzione alla nostra terra molisana ce l’ha, è andato a Roma a protestare per la revoca di un finanziamento – bando periferie ndr, – ma poi non riesce a far partire dei lavori finanziati da cinque mesi tramite delibera regionale». Si tratta di un finanziamento di 200mila euro. «Al presidente Battista – chiude Angela Amoroso – dico che la soluzione esisteva sei mesi fa ed oggi può essere ancora attuabile solo se fatto in fretta. I lavori devono iniziare immediatamente. Noi – ribadisce il sindaco di Limosano – ci fermeremo solo quando arriveranno le ruspe». Ora si pensa a trasferire la protesta davanti alla Provincia di Campobasso.