Sondaggi, inchieste, retroscena. Renzi provocatorio: “Conte candidati a Roma”

La provocazione a Conte arriva direttamente da Termoli e tocca uno dei nodi cruciali della politica 4.0: quello dei sondaggi. “Se Conte davvero è quello più amato dagli italiani come dice di essere, lui che ha anche le Bimbe di Conte, allora si candidasse alle suppletive di Roma. E’ una provocazione che lanciamo da qui, da Termoli: candidati e vediamo se passi. La mia opinione è che Conte non si candida perché in quel collegio, in cui i 5Stelle hanno stravinto l’altra volta, lui ha paura di non farcela. E allora diciamo Conte conta la politica, non i sondaggi. I sondaggi sono solo un modo di inquinare il dibattito politico. Ci dicevano che con il 2% non avremmo mai potuto fare la differenza e mandare a casa il Governo ma abbiamo dimostrato che non è così”. Parola di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, arrivato a Termoli per presentare il suo libro “Controcorrente”. Un libro nel quale “svelo tutto quello che è successo fino alla caduta del Governo” forte del fatto che “adesso non ho più la necessità di dire questo sì questo no”. Sotto la lente la politica “che non può essere fatta sull’onda del momento. Quando abbiamo mandato a casa Conte e fatto arrivare Draghi tutti ci davano per pazzi perché non si possono fare le crisi di Governo con la pandemia. Noi abbiamo dimostrato che quello era per il bene degli italiani. Stessa cosa quando abbiamo mandato a casa Arcuri e fatto arrivare il generale Figliuolo”. Sotto la lente la richiesta di una commissione di inchiesta su quanto accaduto durante la Pandemia “perché volevamo sapere se qualcuno si è intascato i soldi mentre le persone morivano e ci hanno detto che non era possibile”, lo “strano rapporto tra Conte e Casalino. Vi rendete conto che la sera prima facevi un accordo con Conte e la mattina dopo arrivava Casalino e diceva un’altra cosa?”, la commistione tra politica e magistratura “c’è lo stesso magistrato che sta portando avanti tutti i procedimenti contro di me e contro la mia famiglia”, il sequestro dei telefoni ai finanziatori della Leopolda e il caso dello 007 incontrato in un autogrill “con la ricostruzione di tutte le incongruenze”. Quindici capitoli che sono stati presentati ai simpatizzanti molisani: accanto a Renzi la parlamentare Giusy Occhionero e l’ex sindaco di Santa Croce di Magliano Donato D’Ambrosio. In prima fila l’europarlamentare Aldo Patriciello, l’assessore Cotugno e ad altri esponenti del centrodestra molisano. Ed è proprio a Patriciello che si rivolge all’inizio del suo intervento: “Grazie a tutti quelli che sono venuti è un gruppo di persone così numerose il che vuole dire o che stanno fuori di testa e allora Aldo bisogna ricoverarsi tutti e farsi vedere da qualche dottore bravo, oppure che siamo tutti degli appassionati. Questo libro – ha affermato ancora Renzi – dice non abbiate paura di rischiare, mettetevi in gioco e portiamo a casa il risultato di un Paese più forte. Essere contro corrente non paga sempre ma la grandezza delle persone non è quando cadono ma quando si rialzano”. (Mic. Bev.)