Sono stati assolti con formula piena, per non aver commesso il fatto, i due dipendenti del servizio di sicurezza e assistenza ai privati di un istituto di vigilanza operante nella provincia di Isernia che erano stati rinviati a giudizio in seguito ad un ammanco di circa 50mila euro nel caveau dell?istituto di vigilanza, verificatosi nel 2011. Il processo per l?ipotesi di peculato, partito nel gennaio del 2014, si ? concluso ieri mattina presso il Palazzo di giustizia di Isernia, con la sentenza di assoluzione emessa dal Tribunale riunito in seduta collegiale, presieduta dal giudice Quaranta. I legali dei due dipendenti, uno dei quali difeso dagli avvocati Raimondo Fabrizio e Stefano Cappellu, sono riusciti a dimostrare come i propri assistiti fossero completamente estranei ai fatti. In particolare, come fatto presente dai legali isernini, nel corso della fase dibattimentale non ? emerso alcun elemento che potesse in qualche modo indicare la responsabilit? dei dipendenti. Ad esempio non esistevano, tra gli elementi di prova, immagini dell?impianto di videosorveglianza del caveau. Nel corso della linea difensiva portata avanti in aula dagli avvocati Cappellu e Fabrizio, gli avvocati hanno fatto presente la possibilit? che al caveau avessero accesso anche altre persone. Soddisfazione ? stata espressa dai legali Fabrizio e Cappellu, che hanno commentato: ?Alla fine ? stata fatta giustizia?. In particolare, l?avvocato Fabrizio ha affermato: ?Fin dall?inizio avevamo rimarcato come il nostro assistito fosse estraneo a tale vicenda. E avevamo precisato come, a nostro avviso, si trattasse di un processo che non sarebbe dovuto iniziare?.