Il commento perentorio della difesa dell’attuale consigliere regionale. “Il risultato è il frutto di cinquant’anni di battaglie giudiziarie”
“E’ stato il ventiquattresimo processo a carico di Michele Iorio, che io difendo, ed è stato sempre prosciolto”.
Perentorio il commento della difesa dell’ex governatore del Molise, l’avvocato Arturo Messere a due giorni dalla sentenza di un processo che mette la parola ‘fine’ alla maxi inchiesta denominata “Sistema Iorio”, che ha puntato i riflettori su presunti rapporti inquinati tra politica e informazione.
“Ad ogni modo da parte degli inquirenti c’è stata un’indagine, sembra, alquanto direzionata – continua Messere – Inoltre, il risultato di questo processo è l’ulteriore frutto di cinquant’anni di battaglie giudiziarie per una giustizia giusta”.
Il verdetto è stato emesso nel primo pomeriggio del 20 aprile dal presidente della Corte, Salvatore Casiello e dai giudici Gian Piero Scarlato, Federica Adele Dei Santi e Roberta D’Onofrio: due condanne e 14 assoluzioni. Il principale imputato, ossia l’ex governatore del Molise, Michele Iorio, è stato assolto da tutte le accuse e resta al suo posto in Consiglio regionale. Per l’esponente di Fratelli d’Italia non scatta, dunque, la legge Severino in base alla quale ci sarebbe stata la sostituzione con Eleonora Scuncio come accaduto all’inizio della legislatura.
Tra le persone coinvolte c’erano altri politici, imprenditori, giornalisti, editori e funzionari pubblici. In un unico fascicolo, da decine di migliaia di pagine, sono confluite vicende diverse che avevano come legame la figura dell’ex presidente della Regione.