“Simposio Ripa 2020” al Palazzo Marchesale di Ripalimosani perché Settembre non è solo il tempo dell’estate che muore
di Vittoria Todisco
Metti un incontro al tramonto quando il giorno si appresta a declinare.
Metti come location il giardino pensile del Palazzo Marchesale di Ripalimosani dal quale lo sguardo spazia tutt’intorno fino ad abbracciare l’orizzonte che va pennellandosi di rosso mentre il sole lentamente scompare lasciandosi dietro una scia ardente di fuoco. Metti Nicola D’Imperio, Wladimiro D’Amico, Gianni Di Iorio e il giovanissimo Giovanni Di Renzo i quattro componenti del “Sannio Sax Quartet” un ensemble che riempie l’aria delle note di Ennio Morricone creando un’atmosfera già di per se benevolente disponibile rispetto a tutto quanto sta per accadere. Su tale overture Gianni Manusacchio con Catia Mitri si apprestano a presentare “Simposio Ripa 2020” un laboratorio di idee giunto all’8^ stagione di attività.
In questo nostro Molise in cui l’effimero è l’unica condizione permanente riuscire a trovare un’esperienza che si prolunghi nel tempo riuscendo a fecondare un terreno reso sterile dall’individualismo e dall’apatia, non è impresa da poco. Scommessa che “Simposio Ripa” ha fatto propria già dal suo esordio nel 2012 anno in cui ha visto la luce proponendosi di valorizzare le bellezze storico artistiche di questa regione tutelandole, promuovendole divulgandole proprio facendo ricorso all’aiuto, le esperienze, le conoscenze e il coraggio dei giovani; creando sinergie tra loro piuttosto che rivalità, confronti, scambi, collaborazioni artistiche e professionali. Attorno al Simposio, in questi otto anni di attività, si sono avvicendati intellettuali, scrittori, giornalisti, registi, attori e, qualcosa di vivo si è andato creando, quasi un lievito che fa ben sperare in una crescita che deve coinvolgere gli stessi abitanti della regione. Quei ragazzi molisani che sognavano un futuro diverso dal posto in banca o alla Regione sono cresciuti e, con impegno, fatica, anche con molta sofferenza, mettendosi in gioco hanno con perseveranza trasformato la propria esistenza – in qualche caso destinata a navigare a vista in un mare di illusioni e velleità – rendendo vincenti le occasioni incontrate cogliendo le opportunità che hanno trasformato i loro sogni in possibilità . Parliamo di William Mussini e Francesco Vitale, ad esempio. Il primo, William, da sempre sognava di fare cinema, il regista. Ad oggi ha realizzato oltre 30 cortometraggi e documentari che hanno avuto il
pregio di far conoscere il Molise a quanti molisani non sono, e, riavvicinare al Molise coloro che già 70 anni fa hanno dovuto abbandonarlo. Insieme, Mussini e Vitale, hanno fondato la INCAS una casa di produzione che ha ricevuto riconoscimenti ormai da tutto il mondo. E poi c’è Roberto Colella, Fabrizio Nocera tutti a loro modo impegnati culturalmente e socialmente e partecipi anche in questa nuova edizione. Questa nostra regione esprime un negativo retaggio campanilistico che rende distanti tra loro le culture locali che invece, nella loro diversità costituiscono la nostra unicità e, infatti, nell’edizione del 2020 ci sarà offerta l’occasione di conoscere più da presso il mondo e la tradizione Arbereshe , vissuta in alcuni paesi molisani abitati da popolazioni di origini albanese, apprezzandone la qualità, la poetica, l’armonia attraverso la musica . “Le Rose di Arben” una performance musicale e poetica viene proposta da Max Fuschetto e Giulio Costanzo i quali attraverso un inedito cross over di culture nate dagli scambi millenari tra le realtà mediterranee renderanno merito al valore simbolico e culturale di questa rappresentanza.
Quello che stiamo ancora vivendo è stato un anno terribile durante il quale ci siamo improvvisamente ritrovati avvolti in una invisibile quanto inviolabile ragnatela che ci ha tenuti prigionieri, stretti in un’atmosfera di dolorosa irrealtà simile ad un brutto sogno dal quale facciamo ancora fatica a svegliarci. Abbiamo attraversato stagioni senza viverle; si sono alternate ricorrenze senza parteciparle. Siamo stati spettatori e interpreti di un dramma epocale di cui pagheremo a lungo le conseguenze. Però tra gli effetti collaterali che il Covid 19 ha prodotto se ne può annoverare almeno uno per noi benefico: aver squarciato la nebbia che rendeva il Molise isolato, nascosto, inesistente ai nostri stessi occhi. Adesso dobbiamo dimostrare di saper cogliere le opportunità che improvvisamente ci sono state date formulando piani, elaborando strategie in grado di rendere concreti e adeguati i concetti di accoglienza, di turismo e permanenza che purtroppo ci sono del tutto estranei ma che se ben recepiti e messi a frutto costituiscono la nostra vera ipoteca sul futuro dei nostri figli e di questa regione.
Ed è a questo punto che il piatto forte di questo appuntamento viene servito da Gianni Manusacchio e Catia Mitri. L’evento di quest’anno dal titolo “Off limits?” che si svolgerà il 25/26/27/ settembre prossimo avrà come ospite speciale Rosario Esposito La Rossa, sociologo, editore della Marotta&Cafiero casa editrice di Melito di Napoli che questo personaggio divenuto una icona nel campo della socializzazione ha acquistato direttamente dagli stessi fondatori storici per trasferirla a Scampia
con l’intento di renderla “piazza di spaccio di libri”. Rosario Esposito La Rossa – creatore della “Scugnizzeria” è stato insignito del titolo di Cavaliere dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel 2017, ritenuto insieme ad altri 38 cittadini “eccellenti italiani” distintisi per: “atti di eroismo, impegno nella solidarietà, nell’integrazione, nel soccorso, per l’attività in favore dell’integrazione sociale.”
Appuntamento quindi dal 25 settembre in poi, nelle signorile sale del Palazzo Marchesale di Ripalimosani per confrontarci e scambiare idee, sogni, progetti.