Sicurezza scuole, Cgil: sia una priorit?, basta rincorrere solo le emergenze

Il verificarsi di episodi sismici degli ultimi giorni ha causato una rinnovata attenzione al problema dell?edilizia scolastica in Molise. In particolare, ha suscitato clamore il grido di allarme del Consigliere nazionale dei geologi, secondo il quale il 70% delle scuole molisane ? a rischio sismico. “Si tratta di dati che non ci stupiscono e che abbiamo pi? volte denunciato alle autorit? competenti,- tuona la Flc Cgil Molise – chiedendo che fossero garantiti agli alunni ed ai lavoratori della scuola, ambienti a norma, sicuri e confortevoli.
Basti ricordare il convegno ‘A scuola, sicuri’, organizzato dalla Flc Cgil Molise nel 2012 a distanza di 10 anni dal sisma che il 31 ottobre 2002 seppell? sotto le macerie 27 bambini ed una maestra nella scuola di S. Giuliano di Puglia. In tale occasione, dati alla mano, denunciammo come nei plessi molisani risultava che il 91,4% degli edifici non era stato progettato con normativa antisismica, il 94% era privo di relazione di conformit?, l?84,6% non aveva il certificato di relazione geotecnica”.
“Poco o nulla ? cambiato da allora, – denuncia il segretario regionaleFlc Cgil Pino La Fratta – tranne il riaccendersi della paura in virt? dello sciame sismico che ha ridestato sopite preoccupazioni. Inutile negarlo: le ingenti risorse pubbliche che sono piovute in Molise per quella tragedia si sono perse in mille rivoli, costruendo spesso edifici oggi con pochi alunni, mentre potevano essere destinate per ridisegnare il sistema pubblico d?istruzione regionale e per mettere in sicurezza gli edifici individuati come sedi delle istituzioni scolastiche dimensionate. Cos? non ? stato.
Sappiamo tutti che i terremoti non si possono prevedere, ma ? possibile prevenirne gli effetti. In tal senso, riteniamo sbagliato che gli accertamenti sulla vulnerabilit? degli edifici siano commissionati solo ‘a campione’, in seguito alla legittima pressione di genitori giustamente allarmati, previa minaccia di un?astensione di massa dalle lezioni.
Non possiamo certo pensare che i ?doppi turni? o la collocazione temporanea in edifici privati diventi la regola.
Resta l?esigenza di un piano nazionale per l’edilizia scolastica – spiega La Fratta – che vada oltre le misere risorse fino ad ora stanziate, in cui collocare una seria programmazione regionale, con i fondi necessari da reperire nell?immediato, anche rinunciando ad altre opere inutili che pure si intendono progettare. Siamo stufi di rincorrere l?emergenza. Il nostro territorio ? ad alto rischio sismico. Per tale ragione, – conclude – chiediamo che l?edilizia scolastica diventi una priorit? del governo nazionale e regionale”.