Sicurezza scuole: asilo di via San Lorenzo a rischio

Abbattimento e ricostruzione o interventi stutturali sono le due opzioni prospettate

Dopo l’asilo di Via Jezza e Via Verga, l’Unimol riscontra criticità alla scuola dell’infanzia di Via Tiberio-San Lorenzo. Lo scorso 28 novembre il team guidato dal professor Carlo Callari ha consegnato al Comune di Campobasso l’esito dello studio di vulnerabilità relativo all’edificio scolastico.

«Ancora una volta gli esiti delle indagini – commenta il consigliere comunale, Simone Cretella – evidenziano numerose criticità, come peraltro già evidenziato per molti degli edifici all’attenzione dell’Unimol. Anche in questo caso, infatti, il team dell’Ing. Callari prospetta l’adozione di due diverse soluzioni: in via ottimale l’abbattimento e la ricostruzione di un nuovo edificio conforme alle vigenti normative, o, in subordine, e solo dopo un’accurata analisi costi-benefici di tipo comparativo, la programmazione di interventi strutturali di miglioramento dell’edificio esistente. Quest’ultima eventuale soluzione – continua il pentastellato con carte alla mano – dovrà però prevedere, in via preliminare, oltre ad una serie di valutazioni di tipo economico, urbanistico e demografico, anche accurate indagini e verifiche integrative sulle strutture portanti dell’edificio, sui nodi trave-pilastro, analisi della risposta sismica locale, indagini geotecniche e strutturali delle fondazioni, verifiche sugli elementi non strutturali, verifiche e saggi dei solai».

Anche per questo studio di vulnerabilità, gli esperti dell’Unimol hanno dovuto fare i conti con la carenza di documentazione tecnica risalente all’epoca della progettazione e della realizzazione dell’edificio. «L’apertura del cantiere della scuola di via Tiberio – sottolinea Cretella dopo l’analisi dell’esito dello studio di vulnerabilità dell’edificio da parte dell’Unimo – avvenne infatti appena cinque settimane prima (18/ 03/1981) dell’entrata in vigore delle nuove norme antisismiche a seguito del devastante terremoto dell’Irpinia, ma, benché si sarebbe certamente potuto intervenire per migliorare ed adeguare l’opera, si procedette con le vecchie normative (risalenti al febbraio del 1972), edificando quindi un edificio “già vecchio” e senza tener minimamente conto dell’azione sismica in funzione delle nuove norme. Alla luce dell’inadeguatezza della progettazione e dalle verifiche recentemente condotte, ne consegue che l’edificio presenta una elevata vulnerabilità, concentrata soprattutto nei pilastri. Tra le criticità maggiori riportate nel capitolo conclusivo dell’indagine, viene posta in evidenza la progettazione per le sole azioni verticali, e quindi senza considerazione dell’azione sismica, caratterizzata da una struttura del tipo “a travi forti e pilastri deboli” che presentano elevati indici di vulnerabilità».

Anche le armature risultano insufficienti ed inadeguate. Forti dubbi anche sul terreno di posa. Da qui l’affondo di Cretella. «Ci troviamo dunque davanti all’ennesimo edificio scolastico a rischio, con le medesime caratteristiche di quelli di via Jezza e via Verga, per il quale l’amministrazione ha deciso di non porre in essere nessuna iniziativa, ritenendo evidentemente, trascurabile il responso dello studio di vulnerabilità commissionato all’Unimol. Vedremo se anche in questo caso si sceglierà la stessa strategia, oppure si prenderà atto dell’esito delle indagini adottando una delle due soluzioni indicate dai tecnici dell’Unimol. In qualunque caso, alla luce delle informazioni finalmente nelle disponibilità dell’amministrazione, riteniamo opportuno che si provveda rapidamente ad una puntuale opera di informazione e comunicazione con l’utenza del plesso scolastico interessato, dando risposte circa la sicurezza dell’edificio».